Sicurezza e ronde: La Torre e Salzone propongono, IdV e PdL cassano e contrattaccano

I due capigruppo di Stella Alpina e Fédération dicono “vige un clima di insicurezza” e presentano ai media i principi ispiratori di una bozza di legge in materia. IdV “ Valle sicura”. PdL “ cavalcano la tigre dell’emotività e sbagliano”.
Politica
Rompere l’indifferenza, rompere l’indifferenza…” è questa la frase più volte ripetuta dal capogruppo in Consiglio regionale e segretario regionale di Fédération Autonomiste, Leonardo La Torre, al termine dell’incontro convocato con i giornalisti per presentare, insieme al capogruppo di Stella Alpina, Francesco Salzone, i principi ispiratori di una bozza di legge regionale in materia di “Interventi regionali per la promozione della legalità e della sicurezza”. Un documento non ancora depositato e per l’adesione al quale Salzone deve ancora chiedere il “placet” del movimento di riferimento, tuttavia se ne fa promotore in “veste di semplice consigliere”, afferma lo stesso, insieme al collega La Torre.

La proposta si pone quale obiettivo l’attuazione di "un sistema integrato di sicurezza urbana e territoriale, nonché dell'ordinata convivenza della comunità valdostana, privilegiando le azioni di prevenzione". Diverse le azioni previste nel documento, tra le quali: diffondere una cultura della legalità; realizzare attività formative; intensificare la collaborazione tra le polizie locali; localizzare presidi delle forze dell'ordine addette alla sicurezza sul territorio. E ancora l'istituzione di contributi agli enti locali, ai commercianti ed ai privati cittadini "volti ad elevare gli standard di sicurezza e contro l'usura" e la creazione di un osservatorio regionale per la sicurezza, oltre ad un comitato scientifico per il monitoraggio.

I contenuti sono di attualità e al centro delle attenzioni e delle polemiche di questi giorni, soprattutto in seguito alle dichiarazioni del presidente della Regione Augusto Rollandin in occasione dell’ultima conferenza stampa di Giunta e alle dichiarazioni di alcuni esponenti politici in questi giorni. Di fatto i due proponenti hanno evidenziato che sulla questione sicurezza e “ronde” Rollandin non ha “cercato di ragionare con noi” sulla materia e ha definito la proposta estemporanea “ma così non è”, hanno aggiunto portando ad esempio regioni che già da diversi anni hanno legiferato sulla questione: Veneto, Lombardia e Abruzzo.  

La Torre e Salzone nel parlare di “sicurezza partecipata” affermano: “Non si tratta di una nostra idea, ma di un’indicazione che attiva direttamente dal Ministero e dal Governo”. La riflessione dei due proponenti punta su un quadro generale di “insicurezza della gente”. “Qual è lo stupore – ha detto LA Torre – nello scoprire che la collettività locale vuole essere partecipe della propria sicurezza”. Il riferimento è ovviamente alle “ronde”, già adottate in passato in forma autonoma, secondo quanto riportato da Salzone, da alcuni gruppi di cittadini a Fénis e a Verrès.

Le ragioni che hanno spinto i due capigruppo ad elaborare la bozza di proposta di legge per promuovere la legalità e la sicurezza si ritrovano anche nel voler dare una risposta alla risoluzione presentata dai gruppi di opposizione in Consiglio Valle, che si riassume in un “no alle ronde”.

Soprattutto qui è importante un volontariato per la sicurezza" ha affermato La Torre “dove le caserme dei Carabineri chiudono alle 17, dove abbiamo risse quotidiane nelle discoteche, dove non mancano accampamenti sotto i ponti dell’autostrada a Pont Suaz, dove al quartiere Cogne la gente ha paura di parcheggiare la macchina in garage”. E nel non condividere il famoso rituale “La Valle d’Aosta è un’isola felice” La Torre ha aggiunto “dobbiamo aspettare che ci sia il primo stupro per intervenire?”.

Le reazioni
Alla proposta dei rappresentanti di Stella Alpina e Fédération hanno fatto seguito in queste ore le dichiarazioni provenienti da più fronti.
Il movimento dell’Italia dei Valori – Valle d'Aosta, bocciando la proposta formulata dell'utilizzo delle ronde evidenzia in una nota che “La Valle d'Aosta non presenta gravi problemi di sicurezza, ma se così fosse, ci sarebbero le risorse necessarie per aumentare la presenza e l'efficacia delle forze di Polizia, unica vera arma per inibire il crimine" e nell’approfondire il commento politico aggiunge "La Stella Alpina e Fédération Autonomiste, le stesse forze di maggioranza del governo regionale che hanno aperto sulla possibilità di apparentamento alle prossime elezioni europee con la Lega Nord, hanno proposto in questi giorni, anche nel territorio valdostano, l'utilizzo delle "ronde". L'Italia dei Valori – Valle d'Aosta crede che solo in questo senso possa essere spiegata tale improvvisa necessità di allineamento alle proposte del governo nazionale".

Per Ettore Viérin capogruppo del PdL del Consiglio comunale di Aosta “E’ pericoloso cavalcare la tigre dell'emotività come fanno la Fédération Autonomiste e la Stella Alpina" e nel cassare la proposta afferma “il primo valore della sicurezza è la coerenza che pare non sia patrimonio né della Federation Autonomiste né della Stella Alpina che propongono, per un quarto d'ora di visibilità sui media valdostani, la creazione delle ronde a dall'altra, al Comune di Aosta cassano una mozione del Popolo della Libertà tesa a far maggiormente presidiare il territorio aostano dalla Polizia Locale".

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