Dopo aver fatto dimettere il Presidente del Consiglio regionale Fosson e aver rifiutato le dimissioni dell’Assessore al Turismo Restano, Pnv accusa oggi gli altri aspiranti “ribaltonisti” di “aver aperto la crisi”.
“Le dimissioni dalla giunta sono state rassegnate da componenti di altri movimenti politici.” scrive in una nota il coordinatore Fabio Gradi “Riteniamo, pertanto, che sia responsabilità dei movimenti che hanno aperto questa crisi la ricerca della soluzione migliore per uscire dall’”impasse” istituzionale e politica da loro creata”.
Pnv si dice, quindi, “disponibile a confronti volti alla predisposizione di un contratto di governo serio, che affronti temi di rilevante importanza per il futuro della nostra Regione, ma non è disponibile a sottoscrivere un progetto politico che non condivide, né tantomeno a sottostare alle condizioni imposte dai responsabili di questa situazione politica, i quali oggi non sono in grado di trovare risposte risolutive”.
Le condizioni in realtà, come raccontano i ben informati, vengono poste da entrambe le parti. Pnv con la consigliera Rini rivendica tre posti, tutt’altro che secondari – si parla della sanità, del turismo/cultura e della Presidenza del Consiglio – Alpe, oltre alla presidenza della Regione, vuole un assessorato, per non lasciare isolato Chatrian in Giunta. A volersi assicurare un posto al sole è anche Stella Alpina che di “sedie” ne chiede due, per Borrello e Marquis”. A questi si aggiungono Uv, il partito di maggioranza relativa del gruppo dei “18”, che potrebbe chiedere tre assessorati e Uvp, che si “accontenterebbe” di due poltrone.