XIV legislatura. Primavera 2014. Dopo neanche un anno dalla sua nomina a Presidente della Regione con una maggioranza risicata a 18, arriva per Augusto Rollandin la prima impasse politica.
Due mesi di stallo dove le forze di minoranza cercano di dar vita ad un governo alternativo, aiutate da alcuni componenti dell’allora maggioranza. Il progetto “Renaissance” fallisce però nell’ultimo decisivo miglio. Fra i sei protagonisti del mancato ribaltone di inizio legislatura un gruppo di consiglieri, definitosi i “responsabili” di cui facevano parte Claudio Restano, Leonardo La Torre, Antonio Fosson ma anche Emily Rini e Ego Perron. Alcuni, per rimanere fedeli all”imperatore” verranno ricompensati con una poltrona, altri invece saranno nei mesi e anni successivi gli artefici di nuove fratture in casa Uv.
La storia, quattro anni dopo, in qualche modo si ripete e vede in primo piano alcuni fra gli allora “responsabili”. Emily Rini, la 18esima consigliera, che dà il primo impulso alla crisi del Governo Spelgatti, il Presidente del Consiglio Antonio Fosson che si dimette, Claudio Restano che dà la disponibilità a dimettersi, salvo poi restare al suo posto, come chiestogli dal suo Movimento. Leonardo La Torre, fuori da Piazza Deffeyes ma che tira ancora una volta i fili di quest’operazione, dove tutti ufficialmente parlano di programmi, ma molti ufficiosamente trattano per confermare o ottenere poltrone. Oggi come ieri.
Lunedì sul tavolo della Giunta arriverà il bilancio regionale. Per vararlo, il Governo Spelgatti – se nel mentre non ci sarà un rimpasto o si paleserà una nuova giunta spinta da una mozione di sfiducia – avrà bisogno dei voti della minoranza. In questo scenario, l’Assessore regionale all’Agricoltura, Elso Gerandin di Mouv’ e la Presidente leghista Nicoletta Spelgatti si sono detti pronti a rassegnare le dimissioni a bilancio approvato. Salvo sorprese, l’appuntamento è in programma dal 17 dicembre.
La clessidra delle elezioni anticipate ha iniziato a scorrere e a guardarla con terrore sono in diversi. Per questo incontri su incontri si susseguono, per cercare di comporre maggioranze alternative.
Ieri Elio Riccarand, (a titolo personale e non a nome di Impegno Civico come avevamo erroneamente riportato in un primo momento, ndr) ha portato sul tavolo dei 15 (Alpe, Uv, Uvp, Stella Alpina) + 1 (Rini), i suoi punti per un accordo di programma, con la proposta di un governo di tecnici. L’idea dei “tecnici” sembra però non piacere al fronte della “re-union” così come alcuni punti nel programma di IC, leggasi ad esempio la riduzione delle indennità degli eletti.
Sul fronte opposto PnV spera di riuscire a radunare intorno a sé la Lega e l’Uv, rompendo il progetto “autonomista” da poco costituitosi. Le chance di successo sono al momento basse per entrambe le parti. Le diplomazie politiche non disperano e proseguiranno a lavorare fino a che la clessidra non avrà consumato l’ultimo granello.