Stazione sciistica Col de Joux, Saint-Vincent rivoluziona l’appalto di gestione

Per la prima volta la spesa dell'energia elettrica sarà a carico dei nuovi gestori. Dopo i primi 80 mila euro, il 30 per cento degli incassi di impianti da sci e snow park andranno al Comune. Borgio: "Responsabilizzati i privati".
Gli impianti di risalita del Col de Joux a Saint-Vincent
Politica

«Questo nostro sforzo per rimodulare il capitolato d’appalto per la gestione dei nostri impianti da sci è stato spesso interpretato come volontà di chiuderlo, ma erano chiacchiere da bar: noi volevamo solo cambiare registro». Il sindaco di Saint-Vincent Mario Borgio presenta così il nuovo capitolato d’appalto per la gestione del Col de Joux, l’unica stazione sciistica in Valle di proprietà comunale.

La scommessa sarà trovare qualcuno che vorrà gestire le piste, con delle condizioni molto diverse dal bando precedente. «Prima il Comune spendeva più del doppio nell’affidare la gestione, noi abbiamo dimezzato i costi – spiega Borgio – l’obiettivo era di fare un appalto equilibrato e di difenderci da interessi a volte eccessivi dei privati».

La grande differenza sta nei costi per l’energia elettrica che, al contrario di prima, saranno a carico del gestore: «L’idea è quella di responsabilizzare di più il privato – racconta Borgio – perché d’ora in avanti sa che quando schiaccia un bottone paga lui». Secondo il sindaco «il nuovo accorgimento permetterà di basarsi maggiormente sul buonsenso: ad esempio se il freddo per fare neve arriva a febbraio non la si fa lo stesso, perché tanto ormai sarebbe completamente fuori stagione turistica e comporterebbe solo spesa».

Nella scorsa stagione, quella del 2015, il Comune aveva perciò speso 93 mila euro in contributi al vecchio gestore, più altri 90 mila per l’energia elettrica, che con i 20 mila di manutenzioni raggiungevano in tutto 203 mila euro. Con il nuovo appalto il Comune spenderebbe un massimo di 85 mila euro come contributo e niente per l’energia elettrica, che sarà a carico dei nuovi gestori.

Un’altra novità riguarderà la compartecipazione sui guadagni: dopo i primi 80 mila euro di incassi del gestore sugli impianti di risalita e sullo snow park, il 30 per cento dei successivi andranno nelle casse comunali. I guadagni della stazione oscillano intorno ai 95 mila euro, tra attività invernali e estive, non considerando però l’anno scorso, in cui a causa delle scarse nevicate ne sono arrivati solo 52 mila. Il ricavo del bar-ristorante, affittato a 12 mila euro l’anno e subappaltabile, resta al gestore.

Nella determina sulla qualità e modalità della gestione sono formulate una serie di obiettivi di cui Borgio sintetizza la filosofia: «L’Amministrazione dà il suo contributo per permettere al privato di guadagnare un minimo – spiega – poi il privato è invitato ad attivarsi per aumentare gli incassi, formulando offerte al cliente, accordi con altre stazioni e alberghi e manifestazioni».

Non è stata fatto volutamente alcuna menzione alle gare di sci: «Per prendere queste decisioni ci siamo confrontati per mesi con esperti – spiega Borgio – e abbiamo preferito per ora tenere fuori le gare di sci, perché occupano piste che i turisti non potrebbero perciò usare e per attrarle bisogna fare prezzi troppo bassi».

Nel capitolato si concede la possibilità di chiudere durante due giorni feriali e si indica anche la priorità tra gli impianti: «Il gestore dovrà garantire la copertura delle piste raggiungibili con la sciovia Pian delle Schegge e della zona relativa allo snow park – recita il documento – e solo secondariamente l’innevamento delle piste raggiungibili con la seggiovia Tete de Comagne». La durata della gestione è prevista per tre anni e sarà rinnovabile per altri due.

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