Sulla sanità Vallée Santé chiede un impegno concreto ai candidati valdostani

L'incontro, venerdì scorso, è avvenuto con le liste Centrodestra unito, Valle d’Aosta aperta, Renaissance Valdôtaine, Unione Popolare, Italia Sovrana e Popolare e Partito comunista italiano. I candidati - si legge in una nota - hanno sottoscritto un documento in cinque punti con "impegni precisi" e "un chiaro cronoprogramma dei prossimi 420 giorni”.
Il Comitato Vallée Santé
Politica

L’incontro con i candidati valdostani al Parlamento – definito “un confronto proficuo” – organizzato dal comitato Vallée Santé voleva mettere sul tavolo una questione di fondo: un nuovo Servizio sanitario regionale.

L’invito – si legge in una nota –, rivolto a tutti i movimenti e le coalizioni in ballo per un posto a Roma, è stato raccolto da cinque liste: il Centrodestra unito con Emily Rini (Camera) e Nicoletta Spelgatti (Senato), Valle d’Aosta aperta con Erika Guichardaz (Camera) e Daria Pulz (Senato), Renaissance Valdôtaine con Giovanni Girardini (Camera), Unione Popolare con Loredana De Rosa (Camera) e Francesco Lucat (Senato), Italia Sovrana e Popolare con Loredana Ronc (Camera) e Partito comunista italiano con Davide Ianni (Camera) e Giovanni Leray (Senato).

Tutti, spiega il comitato, hanno sottoscritto il documento presentato, che si articolava in cinque punti, tra i quali la possibilità dell’atterraggio di un elicottero in area urbana, la promozione di interventi che favoriscano il risparmio energetico e “una chiara definizione di chi farà che cosa nella prossima gestione del Pnrr”.

“Non impegni generici – sottolineano da Vallée Santé –. Impegni precisi con un chiaro cronoprogramma dei prossimi 420 giorni”. Ed un obiettivo: “Proporre, con un’unica voce ed un approccio di corretta equidistanza rispetto ai vari candidati, un pensiero che andasse al di là delle singole sigle di appartenenza”.

Al centro dell’incontro, si diceva, il tema della Salute per migliorare l’attuale situazione definita, da tutti, “molto critica”.

L’incontro è stato aperto con un richiamo al Convegno sulla Medicina di Montagna tenutosi cinque anni fa a Cogne in cui era stata sottoscritta una Carta che, partendo proprio dalla particolarità della Valle d’Aosta, sollecitava i governanti ad avere un’attenzione particolare per le Terre Alte riconoscendone la specificità. Carta che, scrive il comitato, “è rimasta lettera morta”.

“I futuri Parlamentari dovranno riprendere quelle indicazioni invertendo, da subito, la rotta pericolosa dei tagli alla Sanità e riconoscere a questi territori il ruolo di ‘valore aggiunto’ per il benessere di tutti – scrivono ancora dai lidi di Vallée Santé –. Oggi in Italia si spende troppo poco per la Sanità. I finanziamenti rappresentano meno del 9% del Pil. In America (primo posto) siamo al 15,3% e in Svizzera l’11,3%. Ai futuri Parlamentari valdostani si chiede di impegnarsi per far salire, in futuro, questa percentuale italiana almeno al 10%”.

Nel ringraziare i gruppi partecipanti, però, al comitato “pare doveroso segnalare, invece, l’assenza del gruppo Autonomista (Franco Manes e Patrik Vesan), Pour l’Autonomie (Augusto Rollandin) e VITA (Larisa Bargan). Un peccato perché su un tema come la Salute non ci sono giustificazioni: se si è assenti vuol dire che l’argomento non rientra tra le priorità dei futuri governanti”. Con un monito: “Quindi i nostri sostenitori che hanno firmato la petizione (1520) – riferendosi al documento per la costruzione di un nuovo ospedale fuori Aosta – se ne ricorderanno”.

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