Teleriscaldamento, “Alpe aveva già parlato di rischio di monopolio”

Il consigliere comunale di Aosta, Mario Vietti, ricorda in una lettera che nel febbraio del 2008 Aosta Viva sulla mozione per il teleriscaldamento proposta dalla maggioranza si astenne motivando con le stesse argomentazioni ora riproposte dagli artigiani.
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A proposito delle prese di posizione di questi giorni delle associazioni artigiane della Valle d’Aosta, vorrei far osservare che nell’ottobre 2007 il Consiglio comunale di Aosta approvò una mozione della maggioranza (UV, PD, Stella alpina, Fédération) per l’avvio del teleriscaldamento in Città; in quell’occasione e nella successiva delibera di approvazione della convenzione tra Comune e Telcha, il 13 febbraio 2008, il nostro gruppo consiliare (allora si chiamava Aosta Viva) si astenne e motivò la scelta proprio con le stesse argomentazioni che ora vengono riproposte dalle associazioni di artigiani: l’esclusiva proprietà della rete di distribuzione riservata alla Telcha.

La maggioranza di allora con il Sindaco Grimod, difese la propria posizione richiamando la non esclusività dell’installazione della rete (sostenendo, con questa affermazione, che ogni altro operatore avrebbe potuto installare nel sottosuolo della Città la propria rete di distribuzione dell’acqua calda).
Fuori dal politichese delle affermazioni, è evidente che Telcha, in virtù di quella deliberazione, detiene l’esclusiva della rete e che sarà piuttosto difficile che un altro operatore abbia l’interesse a scavare il sottosuolo cittadino per posare i propri tubi a fianco di quelli di Telcha.
La nostra posizione di allora, che non è cambiata, prevedeva che il Comune imponesse a Telcha di mettere a disposizione la rete a tutti gli eventuali altri fornitori di calore; spingemmo la nostra impudenza ad affermare che il Comune avrebbe dovuto stabilire un costo massimo al km. per l’utilizzo della rete da parte di altri fornitori.
Gli interessi in ballo non permisero allora, e sicuramente non permetteranno neppure oggi, che il teleriscaldamento aprisse alla concorrenza; anzi, come dicemmo nel corso del dibattito, la scelta costituiva la deliberata autorizzazione da parte dell’Amministrazione comunale ad istituire un monopolio.
Mario Vietti
 

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