Traforo del Monte Bianco, respinta la mozione contro il raddoppio

L'Assemblea ha respinto con 17 voti (Uv, Uvp, Sa, Alpe, Gm), 8 astensioni (Lega VdA, Mouv') e 7 a favore (Rc-Ac, M5S, Adu-VdA) una mozione presentata dal gruppo Rete Civica.
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Politica

Sul raddoppio del traforo del Monte Bianco il Consiglio Valle al momento non si esprime contro la costruzione di una seconda canna 

L’Assemblea ha infatti respinto nella serata di oggi, con 17 voti (Uv, Uvp, Sa, Alpe, Gm), 8 astensioni (Lega VdA, Mouv’) e 7 a favore (Rc-Ac, M5S, Adu-VdA) una mozione presentata dal gruppo Rete Civica-Alliance Citoyenne volta a ribadire la contrarietà dell’Assemblea valdostana al raddoppio del Traforo del Monte Bianco.

Il testo intendeva inoltre impegnare il Presidente della Regione a riportare tale contrarietà nelle sedi istituzionali opportune, oltre che a informarsi presso la società di gestione della struttura e a riferire alla Commissione consiliare competente in merito ai lavori di manutenzione e messa in sicurezza effettuati in questi anni e ad eventuali interventi futuri.

“Già in passato il Consiglio regionale ha espresso la propria contrarietà ad un’eventuale raddoppio del Tunnel, realizzazione che comporterebbe inevitabilmente un’intensificazione del traffico” ha sottolineato il Capogruppo Alberto Bertin illustrando all’Aula il provvedimento.

A favore del raddoppio il Capogruppo di GM Claudio Restano: “Noi politicamente, fatti i dovuti accertamenti tecnici, siamo assolutamente a favore della costruzione della doppia canna del Monte Bianco, perché siamo dalla parte dei valdostani e non degli altri Paesi”. Critici verso l’iniziativa il vice capogruppo dell’UV Luca Bianchi, che ha definito l’approccio della mozione “sbagliato, perché la seconda canna, che sulla base di pareri tecnici non aumenterà i problemi ambientali”. Sulla stessa linea Patrizia Morelli, per la quale  la mozione è “inopportuna in questa fase, perché bisogna affrontare la questione del merito, esplorando tutte le soluzioni tecnologiche possibili per evitare la chiusura del Tunnel”.

Per il capogruppo di Stella Alpina, Pierluigi Marquis: “Nei prossimi decenni l’inerzia di oggi rischia di divenire pericolosa e potrebbe portare anche alla chiusura di questa via di comunicazione perché non disporrebbe più di standard di sicurezza analoghi a quelli delle altre infrastruttura”.

A chiedere ai promotori di rivedere l’iniziativa è stato il  Consigliere di Mouv’ Elso Gerandin: “Bisogna avere un quadro molto preciso degli interventi da realizzare e delle soluzioni tecniche da prevedere prima di prendere qualsiasi decisione”. A condividere la richiesta di Mouv’ è stato il consigliere della Lega VdA Stefano Aggravi: “Noi riteniamo prioritario scongiurare la chiusura del Traforo, anche per qualche anno, e porre un’attenzione concreta e forte per la valorizzazione dell’area dell’alta Valdigne”.

Contro il raddoppio del Tunnel si sono espressi invece Daria Pulz di Adu-Vda e il vicecapogruppo del M5S Luigi Vesan. 
La prima ha ricordato come il raddoppio, “come ci ricordano i francesi, è incompatibile con la candidatura del Monte Bianco a patrimonio mondiale dell’Unesco” mentre il grillino ha evidenziato i “costi economici e ambientali troppo elevati”.

Dai banchi della Giunta gli assessori Albert Chatrian e Luigi Bertschy hanno ribadito come ad oggi nulla è stato deciso. “Porteremo la nostra posizione alla prossima adunanza: no a lavori che portino alla chiusura del traforo, sì ad un’attenzione volta alla sicurezza e all’ambiente”.

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