Ue, la Valle d’Aosta esclusa dalla delegazione del Comitato delle Regioni

Alla Valle d'Aosta, rappresentata fino a ieri nel Comitato delle Regioni, da Pierluigi Marquis, è stato assegnato solo un ruolo di ‘’supplenza”.
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Politica

“Per fortuna ci hanno dato il posto al Comitato delle Regioni a Bruxelles, che sembra una cosa semplice, ma vi assicuro che così non è. Erano 19 regioni che volevano la rappresentanza, la Valle d’Aosta l’ha ottenuto come membro effettivo“. Così ripeteva soltanto qualche giorno l’ex Presidente della Regione Fosson davanti ai sindaci riuniti al Celva.

Chissà se a far cambiare idea alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, che ieri, in seduta riservata ha modificato la composizione dei rappresentanti regionali effettivi, togliendo il posto alla Valle d’Aosta, non siano state anche le recenti vicende giudiziarie che hanno travolto Palazzo regionale.

“E’ con profondo rammarico che abbiamo appreso che, nel corso della Conferenza delle Regioni, è stata sottratta alla Valle d’Aosta la possibilità di mantenere il proprio rappresentante al Comitato delle Regioni di Bruxelles, che per la nostra realtà regionale rappresenta l’unica opportunità per esprimere le proprie istanze a livello europeo, tenuto conto che l’attuale legislazione non garantisce alla Valle d’Aosta di esprimere un proprio rappresentante al Parlamento europeo” commenta la notizia il Presidente della Regione Renzo Testolin.

Alla Valle d’Aosta, rappresentata fino a ieri nel Comitato delle Regioni, da Pierluigi Marquis, è stato assegnato solo un ruolo di ‘’supplenza”. “Questo anche a dispetto di una nota inviata al Presidente Bonaccini,  – ricorda Testolin – con la quale si chiedeva il mantenimento e il rispetto di quanto concordato a livello politico e ratifcato il 28 novembre scorso”.

Un “fatto grave”, lo definisce ancora Testolin, “poiché da sempre è stato consentito alla Valle d’Aosta, nel rispetto di una positiva e costruttiva dialettica con le altre regioni, di avere una propria rappresentanza nelle istituzioni europee.”

 

 

0 risposte

  1. Questo è un altro successo della politica cosiddetta “autonomista” attuata dai partiti “autonomisti”.

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