A difesa della Pac, la politica agricola comune, arriva una mozione approvata ieri alla Camera con 262 voti favorevoli, 4 astensioni e 2 voti contrari e presentata dal deputato valdostano Franco Manes.
Il testo lancia l’allarme sulla proposta della Commissione europea per il prossimo Quadro finanziario pluriennale 2028–2034, che vedrebbe una riduzione delle risorse dedicate all’agricoltura, l’unificazione dei finanziamenti in un fondo unico assieme a quelli destinati alla coesione, e l’accorpamento in un solo piano nazionale tutte le risorse europee oggi distribuite su fondi distinti, compresi quelli agricoli.
Un’ipotesi che rischia di smantellare la dimensione comune della Pac, frammentandola in 27 modelli nazionali diversi e rendendo i finanziamenti insufficienti a garantire la sostenibilità delle politiche agricole nei territori più fragili.
La mozione approvata impegna il Governo italiano a difendere con determinazione, nell’ambito del negoziato europeo, le attuali risorse destinate all’agricoltura, a mantenere la distinzione tra gli strumenti di sostegno al reddito (Feaga) e quelli destinati allo sviluppo rurale (Feasr), e a tutelare la gestione decentrata dei fondi in capo alle Regioni, considerata storicamente un punto di forza per l’efficacia degli interventi. Particolare attenzione viene riservata alla difesa delle piccole aziende agroalimentari e delle realtà agricole montane, riconosciute come parte integrante del tessuto rurale e custodi del paesaggio, delle tradizioni locali e della biodiversità.
“Sono molto soddisfatto per il risultato raggiunto: la mozione è stata approvata con larghissimo consenso, a conferma della sensibilità trasversale del Parlamento sul futuro dell’agricoltura europea. Difendere la Pac oggi – aggiunge Manes – significa difendere l’idea stessa di un’Europa solidale, lungimirante e capace di accompagnare l’innovazione senza lasciare indietro nessuno”.