Un incontro per riunire attori della montagna e affrontare le tematiche legate alle possibilità di sviluppo sostenibile delle aree montane, a seguito delle ultime risoluzioni europee. Si è tenuto venerdì scorso, 15 settembre, alla stazione Pavillon/The Mountain della funivia Skyway Monte Bianco, a Courmayeur.
Promotore dell’iniziativa, in cui la discussione si è sviluppata attorno al tema “La centralità della montagna nelle politiche europee, dal turismo allo sviluppo sostenibile”, l’europarlamentare leghista Alessandro Panza, in collaborazione con il gruppo Identità e democrazia del Parlamento europeo.
Sotto la moderazione del direttore di Sciare magazine, Marco Di Marco, oltre alla presentazione della nuova legge sulla montagna, tante le criticità e le opportunità espresse dai vari relatori intervenuti. Tra questi, l’assessore regionale Luciano Caveri, che ha ricordato come “la questione montana in Italia e anche in Europa viene discussa da tempo”.
“Ottimo fare convegni, – ha proseguito – meno bene – come alcuni fanno – parlarne a colpi di comunicato stampa. Bene invece occuparsene in concreto e in modo aperto, come avvenuto a Courmayeur. Sapendo che gli interlocutori devono farlo con lealtà e senza logiche protestatarie e ideologiche a colpi di manifestazioni, petizioni, sit-in e altre amenità, avendo un pensiero unico di un ambientalismo che sogna un wilderness di una montagna senza montanari tra i piedi”.
Ad avviso dell’Assessore, invece, “bisogna lavorare su temi seri e su questo mettere assieme le idee. Lo si sta facendo sulla nuova legge sulla montagna, che deve rispettare poteri e competenze di Regioni e Comuni. Va fatto, in chiave europea e ricordando l’art. 174 che evoca la particolarità dei territori montani, con una direttiva che aiuti ad avere una classificazione seria per evitare all’italiana di avere montagna dove la montagna non c’è”.
Tra i temi ineludibili, Caveri ha ricordato “il caso di limitare l’espansione dei grandi predatori sulle Alpi, come lupi ed orsi, che vanno protetti ma senza che il sovrannumero impedisca attività tradizionali come l’allevamento e minaccino popolazioni locali e turisti”. Il tutto, con la necessità di “dare sempre voce a chi la montagna la vive e la abita, altrimenti il rischio è di sentire puzza di colonialismo e per questo riflettiamo sull’eredità della Dichiarazione di Chivasso in occasione dei suoi 80 anni, facendo un documento che – nel ricordo di quelle radici – si adegui ai tempi che viviamo e a nuove sfide”.
Sul palco del convegno di Courmayeur si sono susseguiti, inoltre, il presidente delle guide italiane Martino Peterlongo, la presidente di Anef Valeria Ghezzi, il presidente del Cai Antonio Montani, il presidente dei maestri di sci Luigi Borgo, la direttrice GesDiMont Unimont Anna Giorgi, il presidente emerito del Cai Annibale Salsa e l’ad di C.V.A. Spa Giuseppe Argirò.
Panza, responsabile delle politiche per le aree montane della Lega e consigliere per la montagna del Ministro per gli affari regionali Calederol, ha rammentato che “al pari della strategia comunitaria sulle aree marittime, serve che la Commissione europea prenda atto delle necessità di tutte le aree montane d’Europa e che tenga conto delle loro peculiarità per evitare di far ricadere sui territori normative che spesso configgono con quelle che sono invece le loro reali esigenze”.
“Per troppo tempo – conclude l’europarlamentare – la montagna è stata considerata non correttamente dalle istituzioni, adesso è ora di cambiare passo e approccio. La montagna merita rispetto, dignità e la giusta considerazione, e per farlo servono leggi ad hoc, che tengano conto delle peculiarità e delle esigenze, altrimenti continueremo a parlare di lotta allo spopolamento e integrazione delle regioni montane senza tradurre in efficaci azioni concrete. È il momento giusto per intervenire, non perdiamo questa occasione!”.