UniVda, scontro fra la Lega e il Governo Fosson

Per la Lega Vda la maggioranza regionale è "allo sbando" e "non ha idea di come gestire l’UniVda". Replicano Fosson e Certan: "Situazione ereditata e che si trascinava da tempo".
La sede dell'Univda
Politica

E’ scontro dentro e fuori l’Ateneo. Contro la Giunta Fosson si scaglia la Lega Valle d’Aosta. L’accusa è di non aver saputo gestire una “situazione di disagio che si protrae da tempo” portandola ad “una vera e propria esplosione”. 

Per il Carroccio la maggioranza regionale è “allo sbando” e “non ha idea di come gestire l’Università”, “nasconde l’esistenza di problemi e che aveva già portato l’ente in esercizio provvisorio a causa dei continui rinvii della convocazione del Consiglio”.

La Lega si chiede, quindi, “quale sia l’idea di futuro che l’attuale Amministrazione regionale ha in mente per l’Ateneo valdostano, se in questi ultimi anni è venuto a mancare proprio il lavoro di programmazione che sarebbe stato utile per valutarne le prospettive future. Ci chiediamo inoltre quale siano le idee che questa maggioranza allo sbando e senza numeri per governare abbia in mente per il futuro della nostra Regione, poiché i problemi rilevati per l’Università della Valle d’Aosta stanno emergendo anche in tutta la pubblica amministrazione”.

Parole che ieri nel corso della conferenza stampa di Giunta hanno trovato la pronta replica del Presidente Fosson e dell’Assessora Certan.
“Abbiamo ereditato questa situazione, dall’ultimo consiglio dell’Università della Valle d’Aosta del 14 novembre scorso in cui c’era stata una grande spaccatura dopodiché la parte del rettore non si era mai resa disponibile a sottoscrivere quanto avevano deciso in quella riunione per cui l’università si trovava in una situazione di blocco” ha spiegato ieri Fosson. “Certe decisioni non erano state portate avanti e soprattutto non c’era una programmazione, il corpo docente non aveva fatto una programmazione triennale”.

Valutazione condivisa anche da Certan: “La situazione che ereditiamo non dipende dal fatto che non abbiamo idee, ma dal fatto che chi ha gestito prima non ha preso le decisioni. Per esempio il corso per gli insegnanti di sostegno è bloccato perché a ottobre 2018 l’ateneo doveva presentare la richiesta al Miur per poter avviare le procedure e non essendoci state decisioni non è stata presentata”.

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