In una giornata in cui si sono inseguite, a singhiozzo, notizie sulle dimissioni di Erik Lavévaz da Presidente dell’Union Valdôtaine è lo stesso Lavevaz, in una nota che arriva a pochi minuti dal Comité Fédéral convocato alle 17.30 in viale Partigiani, a fare chiarezza.
“Qualche settimana fa ho portato all’attenzione del Comité Fédéral, la volontà mia, del tesoriere e dei miei due vice Presidenti di voler convocare un congresso straordinario in autunno – spiega Lavevaz –, essendo stati messi in discussione i punti centrali del programma presentato all’ultimo congresso, in particolare la necessità di centralità del movimento sulle scelte politiche, attraverso un percorso coerente e condiviso”.
Percorso che, da un lato, è esterno all’Uv e ha messo in luce tutte le difficoltà del “blocco” autonomista a federarsi.
“Vista la situazione politica molto incerta – spiega infatti Lavévaz –, anche a livello nazionale, su richiesta del Comité stesso, abbiamo congelato la nostra posizione in attesa di sviluppi, proprio per non mettere in difficoltà il nostro Movimento e il percorso di avvicinamento con le altre forze autonomiste, che rimane un passaggio imprescindibile e necessario per il futuro, nonostante le giuste discussioni in atto”.
Ma se le tensioni con gli alleati – anche alle ultime Europee – sembrano non preoccupare troppo il Presidente unionista, sono ben altri i tormenti reali, tutti interni allo stesso “Mouvement”.
Soprattutto l’aria tesa fra i Sindaci in quota Uv – dei quali fanno parte lo stesso Lavevaz ed uno dei suoi vice, il Primo cittadino di Saint-Nicolas Davide Sapinet – ed il gruppo dei consiglieri regionali dall’altra, dovuta ad una mancata condivisione nelle scelte politiche prima per quel che riguarda prima la Giunta Fosson, poi il passaggio che ha visto l’appoggio esterno di Rete Civica.
Infatti Lavevaz scrive: “Purtroppo nel frattempo, in questi ultimi giorni in particolare, è in corso un gioco pericoloso, il gioco di chi, per cercare un posto al sole, getta fango sugli altri, già a partire dalla prima notte dopo le elezioni a dire il vero, e magari pure sul movimento che gli ha permesso di essere eletto, con continue contraddizioni: da un lato si chiede chiarezza sulle linee politiche dal movimento, dall’altro non si ascoltano o addirittura se ne prende le distanze quando le linee sono chiarissime. Questi atteggiamenti non aiutano certo un proficuo confronto e dibattito interno al Movimento”.
Le prospettive? Tutte da definire: “Nei prossimi giorni decideremo – chiude il Presidente Uv –, all’interno degli organismi dell’Union Valdôtaine, la linea da seguire per il prossimo futuro, in ogni caso se dovessero concretizzarsi le elezioni politiche in tardo autunno, i vertici del Movimento garantiranno tutti i passaggi necessari a preparare al meglio l’appuntamento con le urne”.