Un “preciso diritto” e un “atto dovuto” nel rispetto delle normative europee e costituzionali italiane. Dopo l’addio alla riforma della legge elettorale regionale entro le elezioni del 2025, Valle d’Aosta Aperta – la coalizione composta da Area Democratica – Gauche Autonomiste, Adu Vda – Sinistra italiana e il Movimento 5 Stelle – chiede di mettere comunque mano al testo di legge per sostituire la preferenza unica con la doppia preferenza di genere.
“Non serve alcuna riforma ma basta un semplice articolo di legge”, dice Daria Pulz di Adu Vda in conferenza stampa. Si tratta di un “adeguamento normativo”, sostiene la coalizione, per cui sono sufficienti 19 voti in Consiglio regionale per essere approvato e non 24 come nel caso di una riforma elettorale vera e propria. A spiegarlo è Erika Guichardaz, esponente di Area democratica e consigliera regionale del Progetto civico progressista: “Si continua a parlare di questi fantomatici 24 voti, ma se stiamo parlando di una sola modifica dell’articolo sulla preferenze, che paura ha questa maggioranza avesse anche solo 19 voti? Chi mai chiederà o potrebbe chiedere un referendum sulla preferenza unica quando tutte le forze politiche dicono che non la vogliono più? A meno che non abbiamo nemmeno i 19 voti della maggioranza. Chi siede oggi in Consiglio regionale sa benissimo che, con la preferenza unica, anche solo per la visibilità che ha, gioca avantaggiato rispetto agli altri”.
Guichardaz punta il dito contro “il totale servilismo, anzi zerbinaggio” del Partito democratico, che fa parte della maggioranza regionale: “Continua a parlare della doppia preferenze di genere, promuove incontri, dibattiti e convegni e poi si mette come un tappetino e dice si alla qualunque – afferma -. Va bene far passare dei messaggi culturali ma se si siede al governo bisogna anche far passare qualche idea”.
Intanto, da domani, proseguiranno i flash mob proposti da Vda Aperta sotto Palazzo regionale, ad Aosta, al rientro pomeridiano del Consiglio Valle, per sensibilizzare sul tema. “Se continueranno a non fare niente continueremo su altre strade”, spiega Carola Carpinello di Adu Vda. “Ricorreremo in tutte le sedi utili per ottenere questo diritto ad essere rappresentate”, conclude Pulz, dicendo di aver già sentito dei legali.
Una risposta
No ma “queste” sono serie?!🤣