“Venduto per 1,5 milioni di euro, ricomprato per 4,3”. Spelgatti chiede di indagare sull’ex Gran Baita di Cervinia

"Un'operazione quantomeno dubbia" dice l'ex Presidente della Regione. L'immobile era stato venduto nel novembre 2017 a 1,5 milioni di euro. Un anno dopo la società Gran Baita si scioglie e l'ex Gran Baita viene rivenduto.
Consiglio Regionale del 12 giugno 2019
Politica

Stimato 2 milioni di euro, comprato per 1,5 milioni di euro, per essere poi rivenduto un anno dopo per 4,3 milioni di euro. L’ex Presidente della Regione Nicoletta Spelgatti, chiede di indagare sull’operazione dell’ex Hotel Gran Baita di Cervinia.

A ricostruire una parte della vicenda è in Consiglio regionale l’Assessore alle Finanze, Renzo Testolin. Il 2 febbraio 2016 la Cervino Spa pubblica un avviso per sollecitare manifestazioni di interesse di soggetti interessati ad una trattativa privata per l’acquisto dell’immobile, semi abbandonato dal 1973, anno in cui un rogo lo distrusse in buona parte. Pochi giorni dopo, il 26 febbraio, arrivano otto manifestazioni di interesse. A questo punto il Cda delibera di far partire un invito a produrre una libera offerta economicamente vincolante. A farsi avanti sono in due: uno con un’offerta di 1,5 milioni di euro, l’altro con un’offerta di 1 euro, “giustificata in considerazione della stima delle spese di demolizione di 1 milioni di euro”.

Ex Hotel Gran Baita
Ex Hotel Gran Baita

A questo punto Cervino Spa fa periziare l’immobile, ottenendo un “probabile valore di mercato” di oltre 2 milioni di euro. Il 12 maggio 2016 il Cda delibera di accettare l’offerta di 1,5 milioni di euro “pur consapevole che l’offerta era al di sotto del valore della perizia estimativa, ma ritenendo vantaggiosa l’offerta per la società, se correlata allo stato attuale dell’immobile, alla necessità di parziale demolizione e ricostruzione e alla messa in sicurezza”. Il contratto viene sottoscritto nel novembre 2017. Circa un anno dopo, la società Gran Baita, costituitasi il 25 maggio 2016, si scioglie e viene cancellata dal registro delle imprese l’8 gennaio 2019.

“Gli atti successivi riguardano soggetti privati presso i quali la Regione non può informarsi e acquisire informazioni” ha sottolineato Testolin. Il collegio sindacale di Cda “nelle relazioni al bilancio 2017 e 2018, non ha rilevato nulla a riguardo.  – aggiunge Testolin – Ciò non esclude che eventuali interlocuzioni con Finaosta siano ulteriormente avviate, per delle valutazioni in merito”.

A raccontare il seguito della storia è Nicoletta Spelgatti. Un anno dopo l’acquisto per 1,5 milioni di euro, l’immobile viene rivenduto per 4,3 milioni di euro ad una società milanese. “Un’operazione quantomeno dubbia”.

Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità di Aosta Sera? Iscriviti alla nostra newsletter.

Articoli Correlati

Fai già parte
della community di Aostasera?

oppure scopri come farne parte