Chorus Inside VdA è una nuova presenza in Valle d’Aosta che si occupa di riunire le realtà corali del territorio, attraverso la Federazione internazionale Chorus Inside International. Come si legge sulla pagina facebook ufficiale, il suo obiettivo è “promuovere l’erogazione di servizi culturali e formativi ai cori associati, costruire una rete tra cori, dove ciascuno di essi possa sentirsi parte integrante di una coralità condivisa e che allo stesso tempo rispetti la particolarità di ognuno”. In questo suo primo anno di attività, l’associazione ha voluto portare l’attenzione del pubblico verso i cori di montagna attraverso un festival di musica corale .
Si tratta della prima edizione del Mountain’s Choir Festival, organizzata grazie ai contributi EXTRA FUS erogati dal Ministero della Cultura. Una rassegna dedicata al canto corale che si svolge all’aria aperta, sullo sfondo naturale delle cime valdostane. Una lettera d’amore dedicata a tutti i cori per sottolinearne l’importanza, ma anche stimolarne la ripartenza.
Il festival è stato inaugurato (e sarà chiuso) dalle esibizioni degli ospiti. Partendo dal più nobile scoglio d’Europa è stato il maestro Alessandro Ledda ad aprire la rassegna – durante il fine settimana del 24-25 luglio – con uno stage ad Antey-Saint-André, seguito dal concerto del coro CET di Milano a Breuil Cervinia. Tra il 21 e 22 agosto il festival si è spostato ai piedi del Monte Rosa, prima a Donnas per un secondo stage con il maestro Edoardo Materassi, e poi a Gressoney-La-Trinité, con il concerto del coro Animae Voces di Bagno a Ripoli (Fi).
Durante l’emergenza sanitaria, il settore dello spettacolo è stato fortemente penalizzato e, per quanto riguarda i cori, le norme anti-covid hanno significato la completa cessazione di tutte le attività. La conseguenza è che molti piccoli cori locali stanno faticando a riorganizzarsi e trovare il modo per continuare ad esistere.
È per questo motivo che Chorus Inside VdA ha invitato anche i cori locali a partecipare alla rassegna offrendo loro la possibilità di organizzare autonomamente degli spettacoli. Sempre nell’ottica di sostenere i gruppi in difficoltà, l’associazione ha deciso di pagare la SIAE per ogni performance e di pubblicizzare gratuitamente gli appuntamenti tramite i suoi social.
Hanno aderito all’iniziativa la sezione femminile del coro Ru Herbal di Challand-Saint-Victor che ha organizzato un concerto svoltosi il 7 agosto al Forte di Bard che ha visto anche la partecipazione del coro di Verrès e della Chorale de Valgrisenche, il coro La Vallée du Cervin, che ha partecipato sia con la sezione adulti che con la sezione giovanile, organizzando un concerto tenutosi il 18 settembre ad Antey-Saint-André, insieme ai Corps Philharmonique de Châtillon.
Durante il concerto di Antey il tema emerso è stato particolarmente coinvolgente. Come racconta il direttore dei Corps Philharmonique, Davide Enrietti “Sono stati proposti 4 brani di cui le interpreti soliste erano tutte donne, una scelta volta a far riflettere il pubblico sul tema delle discriminazioni di genere, purtroppo molto attuale in questo momento storico. Giorgia Alberti (15 anni) oboe, Noemi Ducly (17 anni) corno, Eleonora Vercellin (19 anni) alto sax e Mary Ollearo (28 anni) voce. Quattro giovani artiste che hanno fatto riflettere il pubblico sulla difficoltà, soprattutto delle donne, di dover vivere senza musica e senza libertà”.
Il prossimo, e ultimo, concerto sarà quello del coro Giovanile Dauno U. Giordano di Foggia, che si svolgerà ai piedi del Monte Bianco presso il Jardin de l’Ange di Courmayeur, domenica 3 ottobre alle 16. Infine, sabato 2 ottobre, il maestro Luciano Fiore proporrà uno stage ad Aosta, rivolto principalmente ai cori giovanili ma aperto anche ai coristi adulti. Per chi fosse interessato a partecipare è necessaria la prenotazione.
Si tratta di un’occasione unica, per il pubblico, ma soprattutto per i coristi, per ritrovare l’atmosfera di convivialità e di condivisione che solo il canto corale è in grado di creare. Così la voce dei cori torna a risuonare sullo sfondo della montagna, in una rassegna itinerante che percorre idealmente tutta la Valle d’Aosta abbracciandola.
Infatti, come afferma la Presidente di Chorus Inside VdA, Chiara Machet “cantare in coro non è solo far uscire la voce insieme ad altre persone, ma è confrontarsi, condividere e stare assieme, i cori sono come delle famiglie e stare per un anno senza poter vedere la propria famiglia è stato davvero molto difficile. Per questo abbiamo investito tempo e mezzi per coinvolgere tutti i cori valdostani e provare a tornare a cantare e stare in mezzo agli altri…”. Si tratta dell’ambiente di inclusione e di scambio interpersonale che si crea attraverso la musica, che rappresenta una preziosa risorsa soprattutto in questo momento di ripartenza.
“Vista la grande partecipazione del pubblico ai concerti e agli stage, Chorus Inside VdA è felice del successo di questa prima edizione di Mountain’s Choir Festival. Ora non manca che l’ultimo appuntamento che avrà come protagonista il futuro dei nostri cori, rappresentato dai cori giovanili, realtà che speriamo riesca a superare questo momento difficile e a guardare con fiducia al futuro, dai piedi e dalle cime delle nostre Montagne”.