Le prime segnalazioni sul consumo umano di riso risalirebbero a sette od ottomila anni fa, e provengono dall’isola di Giava; secondo altri autori invece l’utilizzo più antico sarebbe da attribuire alla zona dei laghi cambogiani.
Gli antichi Egizi pare non lo conoscessero. I greci non lo tennero in particolare considerazione; alcuni studiosi romani invece lo ritenevano adatto per produrre infusi con i quali combattere mal di pancia ed altre affezioni dell’apparato digerente, specie di natura infiammatoria.
Sempre in Occidente, attorno al VII secolo d.C. il riso era considerato una spezia, meno preziosa del pepe e veniva utilizzato per le sue proprietà curative più che per quelle alimentari.
Il riso comparve in Italia intorno all’anno 1000, probabilmente introdotto dagli arabi.
Tuttavia la vera ascesa del riso in Italia e, in generale, nel mondo occidentale, cominciò col XIV e XV secolo, allorché, dopo la terribile pestilenza della metà del 1300, si scelse di puntare su questo cereale come prodotto agricolo altamente produttivo.
Da allora si cominciò a vedere questo cereale in una luce diversa, tanto che alcuni studiosi lo definirono un "vegetale rinascimentale".
Oggi il riso è conosciuto in tutto il mondo, sebbene sia l’Asia il continente in cui l’impiego alimentare di questo cereale rimane preponderante (il consumo medio annuo pro-capite supera i 130 kg in varie nazioni dell’Oriente).
Il riso è una pianta di natura delicata che teme i grandi sbalzi di temperatura: per questo ama così tanto l’acqua, che lo rinfresca nelle ore più calde delle giornate estive e lo difende dai primi freddi delle notti autunnali trattenendo il calore diurno.
E’ considerato il cereale riequilibratore per eccellenza: non scalda né rinfresca l’organismo e i suoi chicchi sono in assoluto i più digeribili, per cui è consigliato più o meno per tutti e in tutte le occasioni.
Il segreto della digeribilità del riso sta nella struttura del chicco: mentre negli altri cereali le proteine si trovano prevalentemente nella parte periferica del chicco e l’amido nella parte centrale, nel riso le due sostanze sono armoniosamente mescolate.
Dal punto di vista nutrizionale, il riso è un cereale molto ricco di carboidrati (76-79%), ha il contenuto di proteine più basso tra i cereali (6,5-7,7%), compensato dalla loro alta digeribilità (è considerato in effetti il cereale meno allergizzante), ed ha una percentuale molto bassa di lipidi (0,3-1,6%).
Ha un buon contenuto di alcune vitamine del gruppo B tra cui la B2 e la B6 ed è ricco di magnesio e di potassio, purché consumato in forma integrale: il riso è in effetti il cereale che risulta maggiormente depauperato di nutrenti se sottoposto a trattamenti di raffinazione (con la brillatura, ad esempio, viene perso l’80% di alcune vitamine del gruppo B, la metà del calcio e 2/3 del magnesio disponibili nel chicco integro!).
Tra le proprietà riconosciute al riso ricordiamo la capacità di stimolare l’apparato linfatico, di riequilibrare i processi digestivi, di regolarizzare la funzionalità intestinale, di svolgere azione protettiva sui reni, di aiutare a tenere sotto controllo la pressione arteriosa (per la sua ricchezza in potassio) e di favorire la riduzione dei livelli serici di colesterolo.
Sono ben note, infine, le sue proprietà emollienti e protettive per la pelle.
Dott. Enrico Bernero
Farmacista e Naturopata
Se vuoi ricevere altre pillole, aggiornamenti e offerte esclusive iscriviti alla nostra newsletter