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I segreti dell’orzo: è un cereale digeribile, dà tono all’organismo ed è benefico per l’intestino

Tra le proprietà riconosciute, l’orzo è depurativo e drenante, aiuta ad eliminare i ristagni. Possiede anche un’azione sedativa della tosse.
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L’orzo è conosciuto ed apprezzato dall’uomo da oltre novemila anni. Coltivato probabilmente già prima del grano, era noto sia in Cina che nell’area mesopotamica. Nell’antichità, l’importanza dell’orzo come cereale era almeno pari a quella del frumento, soprattutto in Mesopotamia ed Egitto, dove era il cereale più economico e quindi più facilmente disponibile per le classi più povere.
Uno dei principali usi di questo cereale è il maltaggio per la produzione di birra. Notizie relative alla fabbricazione di questa bevanda risalgono al III millennio a.C., sia in Egitto che in Mesopotamia. I cereali maltati venivano conservati sotto forma di pani non lievitati e cotti al forno, che venivano poi trattati con acqua prima di avviare la fermentazione. L’arte della fabbricazione della birra si diffuse dal Medio Oriente fino all’Europa centro-settentrionale in epoche solo di poco successive, soprattutto dove risultava impossibile la coltura della vite.

L’orzo era apprezzatissimo nell’antica Grecia, dove accompagnò per secoli il fiorire della grande civiltà ellenica. Il celebre Ippocrate (460 a.C. -377 a.C), considerato il padre della medicina moderna, si nutriva – insieme ai suoi allievi – di una polentina a base di orzo, verdure e formaggio.  L’orzo infatti era considerato cibo per filosofi, perché ritenuto adatto sia al pensiero che all’esercizio fisico.

In generale comunque tale cereale fu un alimento usato moltissimo da Ippocrate, anche come rimedio contro vari malesseri; ancora oggi il decotto d’orzo è conosciuto come la “tisana di Ippocrate”.
I gladiatori erano nutriti d’orzo (soprattutto sotto forma di focacce con olio oppure di zuppe) ed erano chiamati per questo hordearii (hordeum infatti era il nome latino di questo cereale).
Nell’immaginario collettivo del tempo l’orzo rappresentava quindi un chiaro simbolo di forza.
Il passaggio al frumento come cereale principale, sia in Grecia che in Italia, avvenne nel corso del I millennio a. C. per le sue migliori rese nella panificazione. Restò comunque molto diffusa la sua coltivazione per erbai, pascoli e per la produzione di granella e di paglia e soprattutto il suo utilizzo per scopi medicamentosi.

Nel Medio Evo l’orzo venne di nuovo coltivato nelle zone in cui non poteva essere coltivato il frumento e nelle zone in cui veniva tradizionalmente consumata la birra. Nel Nord Europa, il pane d’orzo era l’alimento base dei poveri, contrapponendosi al pane di frumento consumato dalle classi ricche.
Ancora nel 1800 l’orzo era uno dei cereali più coltivati nell’Europa centro-settentrionale. In Italia, l’orzo era molto coltivato soprattutto al Sud, nei terreni poveri e aridi, ma anche in alcune zone delle Prealpi, delle Alpi e dell’alta pianura.
In tempi più recenti l’orzo è stato presente anche in pianura, a spese del frumento, soprattutto per la sua maturazione precoce che gli permette di essere seguito dal mais o, più spesso in passato, dalla soia in secondo raccolto.
Grazie al suo breve ciclo vegetativo e della sua resistenza sia al caldo che al freddo, l’orzo è il cereale con maggiore capacità di adattamento. Viene tuttora coltivato, infatti, dai confini del Sahara fino in Svezia.

L’orzo è un cereale rinfrescante, per cui risulta maggiormente adatto al consumo primaverile – estivo.
E’ un cereale nutriente e digeribile, dà tono all’organismo ed è molto benefico per l’intestino. E’ particolarmente adatto ai soggetti deboli, agli anziani e ai bambini, in convalescenza. E’ noto da sempre per la sua azione stimolante della produzione di latte materno e per la sua capacità di favorire l’attività intellettuale.
Dal punto di vista nutrizionale, l’orzo mondo (o decorticato) si fa decisamente preferire rispetto all’orzo perlato, la forma raffinata che risulta depauperata di proteine, vitamine e minerali nonché di preziosa fibra. L’orzo mondo è ricco di carboidrati a basso indice glicemico (72%) e contiene un buon 10,5% di proteine. Il contenuto in lipidi è modesto (2,1%). Contiene interessanti quantità di fosforo e di potassio e fornisce un buon apporto di vitamina PP, molto importante per l’apparato digerente, per la produzione degli ormoni sessuali e per la salute dell’apparato cardiocircolatorio.

Tra le proprietà riconosciute all’orzo ricordiamo l’azione nutriente e tonica, stimolante dell’attività intellettuale, antinfiammatoria, regolatrice intestinale (emolliente e disinfettante; la mucillagine d’orzo, in particolare, è molto utile in varie forme di colite). Come già ricordato, ha azione galattogena (stimola la produzione di latte materno). E’ depurativo e drenante, aiuta ad eliminare i ristagni. Possiede anche un’azione sedativa della tosse.
Il caffè d’orzo non ha proprietà eccitanti ma è utile come tonificante e digestivo: è una valida alternativa per chi non può assumere caffeina. 

Dott. Enrico Bernero
Farmacista e Naturopata

 

 

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