Una branca della medicina, antica e conosciuta da sempre, in IRV diventa nuova, grazie ad uno sguardo a tutto tondo che fa propri nuovi approcci innovativi. In una logica di miglioramento continuo della propria offerta al territorio il Gruppo IRV ha investito nella ricerca di specialisti di alto profilo, capaci di portare in Valle d’Aosta importanti novità nel campo sanitario. In questo contesto la proposta della gastroenterologia ha un approccio totalmente incentrato sull’innovazione, grazie all’apporto e alla professionalità del gastroenterologo dott. Ercole De Masi, innovatore e fondatore, in passato, della Federazione delle Società delle Malattie Digestive in Italia – FISMAD, ma altrettanto attento alle esigenze del presente, sostenitore della necessità di un nuovo ruolo attualizzato della medicina, in particolare in una visione POST-COVID.
“In considerazione dei nuovi tempi della medicina e del mondo, molto peggiori dei precedenti, va impostata ”in positivo” una nuova concezione della branca gastroenterologica, riumanizzando il rapporto medico paziente e, nel contempo, inseguendo una medicina integrata, più rispettosa della persona nel suo insieme, con un’attenta analisi sull’interdipendenza dei sistemi del corpo umano – spiega il dott. Ercole De Masi – Questo nuovo approccio parte dal presupposto che “la salute è il risultato dell’armonia tra sistemi diversi che comunicano e funzionano in sinergia”, vedasi ad esempio colon-colonna; postura-apparato digerente; cervello-intestino-cuore”.
“Senza nulla togliere alla fondamentale valutazione clinica, alla visita medica, all’endoscopia, alle nuove meravigliose indagini strumentali, va messa al primo posto la valutazione olistica del paziente, le integrazioni tra organi e patologie (medicina integrata), il rapporto tra i tre cervelli, il tutto in un’intesa medico paziente fortemente basata sull’empatia, richiamando l’acronimo ESO (Empatia-Solidarietà, visione Olistica)”.
Sono termini certamente un po’ inflazionati, a volte “abusivamente” dai molti, ma potrebbero comunque essere, insieme alla parola solidarietà, il filo conduttore della nuova medicina attualizzata post-Covid e della nuova moderna gastroenterologia. “Nel concetto di nuovo – spiega De Masi – non sottovaluterei quello che oggi mi piace chiamare “bagno nel bosco”, “passo terapia”, “camminare”, “vivere la natura”… proprio per indicare il passaggio da una medicina/gastroenterologia basata solo su visite, esami e farmaci, a una gastroenterologia integrata in un’ottica “preventivologica” (2°prevenzione) con educazione alimentare, correzione dello stile di vita, movimento, lotta al tabagismo, aria pulita, guarda caso con un “bagno nella natura”, nel riscoprire di essere “nobilmente selvaggi”.
Questo “fil rouge” ha un ruolo primario nella missione di prevenire le lesioni/danni d’organo, che quando intervengono sono a volte irreversibili, attraverso un’attenzione particolare alla “Detectable PreClinical Phase (DPCP), cioè la fase preclinica rilevabile della malattia (la condizione all’inizio della sua storia naturale, prima della comparsa dei sintomi) nella popolazione sana o paucisintomatica (cioè infetta che ha sintomi lievi di COVID-19).
Parlare di nuova gastroenterologia oggi significa avere uno sguardo molto attento al COVID 19, sempre presente e mutevole, che da malattia prevalentemente respiratoria è diventata una vera e propria sindrome a carico di vari organi e apparati, che ha acquisito la caratteristica non solo di pandemia, ma di vera e propria “Sindemia”.
“Per Sindemia si intende l’insieme di problemi di salute, ambientali, sociali ed economici, prodotti dall’interazione sinergica di più malattie trasmissibili (infezioni) e non trasmissibili – approfondisce il dott. Ercole De Masi – Nei 15 mesi di storia e di trasformazioni del COVID 19, il coinvolgimento dell’apparato digerente è diventato sempre più rilevante, tanto da rappresentare in molti casi (fino al 50%) la sede della sintomatologia preminente all’esordio della malattia. Ed ecco così configurarsi un nuovo importante ruolo del gastroenterologo sia nella gestione della malattia (anche con la realizzazione di iniziative solidali come quelle condotte con IRV nel corso dell’estate 2020 per pazienti Covid19) ma soprattutto nell’approccio/trattamento della drammatica sindrome post Covid /long Covid, che si va configurando nell’evolversi della sindemia e che durerà anni”.
Su questo nuovo quadro generale si lavora in IRV, guardando all’innovazione e a quel che sarà, per anticipare i tempi e quindi i servizi necessari per la popolazione. Nel campo della gastroenterologia questo approccio nuovo è rappresentato dalla concezione biosociale della salute e dalla valorizzazione della resilienza celebrale, respiratoria, cardiovascolare, gastroenterologica, globale del sistema salute.
GRUPPO IRV
Ambulatorio gastroenterologia – Via Lino Binel, 34 – Aosta.
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