In Valle d’Aosta donate circa 6.600 unità di sangue nel 2023, ma “mancano nuovi donatori”

Il dato è positivo, considerando la carenza di donatori nelle fasce di età più basse. In occasione della Giornata mondiale del Donatore di sangue di domani, Assessorato alla Sanità, Usl, Avis e Fidas, annunciano il comune sforzo di sensibilizzazione per nuovi donatori.
Conferenza Stampa Giornata mondiale del donatore di sangue
Sanità

In Valle d’Aosta le donazioni di sangue nel 2023 hanno raggiunto le 5.000 unità, mentre quelle del plasma circa 1.600 unità. Il dato è positivo, soprattutto se si considera l’attuale carenza di donatori di sangue nelle fasce di età più basse: “Quest’anno in Italia i donatori fino ai 40 anni sono aumentati del 7%, un dato che va in controtendenza rispetto agli ultimi anni. In Valle d’Aosta la metà dei nuovi donatori di sangue registrati nel 2023 appartenevano alla fascia d’età 18-25 anni. Sebbene questi dati siano rassicuranti, il problema resta dato che la maggior parte dei nostri donatori appartiene alla fascia d’età dai 45 ai 60 anni” spiega il dottor Perluigi Berti durante la conferenza stampa di presentazione della giornata del dedicata al dono del sangue.

Il 14 di giugno è la Giornata mondiale del Donatore di sangue per celebrare e ringraziare chi sceglie di donare il proprio sangue o plasma: una risorsa fondamentale per il funzionamento di tutto l’apparato sanitario. In Valle d’Aosta le donazioni sono state abbondanti, anche negli ultimi anni, grazie alle associazioni del territorio che si occupano di sensibilizzare sul tema, in particolare Fidas e Avis, entrambe presenti durante la conferenza stampa.

L’obiettivo della giornata di domani è quello di diffondere i frutti del lavoro che l’Assessorato alla Sanità ha cominciato con la legge regionale 29 del 2023 per sostenere le associazioni dedicate al dono del sangue sul territorio e per creare una sinergia e collaborazione duratura tra l’Azienda Usl della Valle d’Aosta, Avis, Fidas e le istituzioni. Questa collaborazione, secondo l’assessore alla Sanità Carlo Marzi, è fondamentale anche perché “dobbiamo riflettere sul grande problema che ci accomuna: la carenza di personale o di volontari, soprattutto tra le nuove generazioni, e questo possiamo farlo lavorando insieme perché non si tratta di problemi solo economici, ma anche culturali”.

“La legge n. 29/2023 permette alle associazioni di donatori di sangue presenti sul territorio di presentare alcuni progetti finalizzati alla ricerca di nuovi aspiranti donatori e donatrici di sangue” aggiunge Giuseppe Grassi, presidente dell’associazione Fidas Valle d’Aosta.

“In Valle, dopo aver raggiunto l’autosufficienza di sangue, dobbiamo lavorare per ottenere anche quella di plasma che, lo voglio ricordare, è indispensabile per curare molte malattie perché grazie ad esso si ottengono i farmaci plasmaderivati. Siamo convinti che l’unità e la sinergia siano la strada giusta per lavorare insieme verso questi obiettivi” conclude Paolo David, portavoce di Avis Valle d’Aosta.

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