La tecnologia, si sa, può essere la miglior alleata per le persone con disabilità. Fa specie, quindi, che fra le ultime strutture regionali ad accorgersene ci sia proprio il servizio di invalidità civile. Chi si trova oggi a presentare domanda o deve aggiornarla o rivederla è costretto a recarsi di persona negli uffici con la documentazione, cartacea, richiesta.
“Abbiamo dovuto prendere atto che tutte le procedure sono gestite a cartaceo e stiamo valutando la realizzazione di una piattaforma dedicata per la presentazione e la gestione delle istanze, ad oggi tutta da progettare e definire” ha spiegato questa mattina in aula l’Assessore regionale alle politiche sociali Carlo Marzi. “L’informatizzazione consentirebbe diversi vantaggi: la presentazione delle istanze da remoto senza richiedere necessariamente lo spostamento fisico degli utenti presso gli uffici; lo snellimento delle attività amministrative collegate alle preparazioni e alle risultanze delle commissioni; il caricamento diretto online, da parte dei medici, della documentazione nel fascicolo dell’istanza dell’utente da sottoporre alla commissione di visita o accertamento”.
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L’informatizzazione consentirebbe anche di ridurre i tempi di attesa per l’accertamento dello stato di invalidità civile, che secondo quanto denunciato in aula dal capogruppo della Lega Vda Andrea Manfrin, in alcuni casi superano ancora l’anno.
Ad allungare le tempistiche – di norma dai 100 ai 120 giorni, “il numero di domande arretrate ancora da esaminare”, causa Covid.
Durante l’emergenza sanitaria, infatti, le commissioni mediche si sono fermate, ma le domande hanno continuato ad essere state accolte. A questa situazione si aggiungono ora, con il personale ridotto all’osso, “i lunghi tempi di attesa per le prenotazioni delle visite in alcuni ambiti, i cui referti sanitari sono necessari sia per presentare le nuove domande che per produrre le richieste di aggravamenti delle invalidità”.
I tempi sono invece più brevi, 10/20 giorni in presenza di gravi e comprovati motivi di urgenza medica, e entro i 30 giorni, per le patologie oncologiche in atto.
“Per ridurre i tempi di attesa l’unica via è quella di poter effettuare le commissioni con maggiore frequenza” ha osservato ancora Marzi, ma per questo servirebbero maggiori specialisti, sia per le commissioni che per le visite specialistiche.
Una risposta
Beh, se non si trovano specialisti per le commissioni è anche perchè i tariffari sono il risultato della conversione delle quotazione anteeuro, 15 mila lire a pratica. Non proprio concorrenziali, diciamo