L’Auser VdA scrive alle istituzioni: “Subito la telemedicina in Valle d’Aosta con l’uso dell’intelligenza artificiale”

L’Auser Valle d’Aosta chiede alle istituzioni di attivare la telemedicina con intelligenza artificiale per migliorare l’efficienza sanitaria e rispondere alle criticità del territorio.
Claudio Latino
Sanità

Attivare la telemedicina in Valle d’Aosta, sfruttando le potenzialità dell’intelligenza artificiale per affrontare la crisi del sistema sanitario: è l’appello lanciato dall’Auser Valle d’Aosta, associazione che promuove l’invecchiamento attivo, attraverso una lettera aperta indirizzata a istituzioni, mondo politico, sindacati e associazioni.

Nella missiva, l’associazione richiama l’urgenza di introdurre nuove tecnologie a supporto del sistema sanitario regionale, sottolineando che la sanità è un diritto sancito dalla Costituzione italiana e dallo Statuto speciale della Valle d’Aosta.

Nel documento allegato alla lettera vengono evidenziate alcune delle principali criticità del sistema sanitario attuale, sia nazionale sia locale: carenza di personale e posti letto, retribuzioni insufficienti, età avanzata dei medici, sovraffollamento nei pronto soccorso, carenze nell’assistenza domiciliare e casi di violenza verso il personale sanitario.

Viene inoltre ricordato come nel Piano regionale per la salute e il benessere sociale sia previsto un progetto specifico per lo sviluppo della telemedicina sul territorio valdostano.

L’Auser sottolinea poi le particolarità geografiche della Valle d’Aosta, regione montana con località difficilmente raggiungibili dai mezzi di soccorso e con un numero limitato di abitanti, condizioni che rendono più complicata anche la diagnosi di malattie rare.

Nella lettera viene ribadita anche l’importanza della medicina di base, criticando l’eccessiva burocratizzazione del ruolo del medico di famiglia, sempre più schiacciato da carichi amministrativi e meno disponibile al contatto umano con i pazienti.

Tra le proposte avanzate, l’associazione suggerisce l’introduzione di una nuova figura professionale: il “facilitatore”, esperto in tecnologia e in ambito sanitario, con il compito di supportare gli utenti meno autonomi nell’accesso ai servizi di telemedicina.

L’Auser specifica infine che la telemedicina non deve sostituire l’attuale sistema sanitario, ma integrarlo e potenziarlo, migliorandone efficienza ed efficacia, superando barriere geografiche e offrendo un’assistenza più accessibile a tutti.

L’appello si conclude con l’invito a tutte le parti coinvolte ad attivarsi concretamente per realizzare quanto già teorizzato in documenti ufficiali, trasformando le strategie in azioni concrete.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito è protetto da reCAPTCHA e si applicano le norme sulla privacy e i termini di servizio di Google. e Termini di servizio fare domanda a.

Il periodo di verifica reCAPTCHA è scaduto. Ricaricare la pagina.

Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità di Aosta Sera? Iscriviti alla nostra newsletter.

Fai già parte
della community di Aostasera?

oppure scopri come farne parte