Integrazione tra pubblico e privato come sinergia di integrazione positiva” è il tema di un incontro promosso dalla categoria Sanità di Confindustria Valle d’Aosta. L’evento, che si terrà nella sala Maria Ida Viglino di palazzo regionale ad Aosta, è in calendario per domani, lunedì 31 marzo, ed avrà inizio alle ore 15. Le aziende associate sono variegate e comprendono farmacie, cliniche convenzionate e studi medici.
A porgere i saluti introduttivi saranno il presidente della categoria Sanità di Confindustria Valle d’Aosta, Renato Rovito, il presidente di Confindustria Valle d’Aosta, Francesco Turcato, e il presidente della Regione, Renzo Testolin. Seguirà un videomessaggio del presidente della Federazione Ordine Farmacisti Italiani, Andrea Mandelli.
Alle 16, sul tema “I modelli dei Sistemi sanitari: attualità e sostenibilità” interverrà il direttore generale responsabile della gestione complessiva dell’Azienda Usl della Valle d’Aosta, Massimo Uberti. Dalle 16.30, invece, spazio alla tavola rotonda “Sanità: la Valle d’Aosta, un territorio di sperimentazione e confronto con i territori limitrofi”.
Parteciperanno il responsabile della struttura semplice farmacia territoriale Valle d’Aosta, il medico specialista in endocrinologia-diabetologia-medicina interna Giulio Doveri, la presidente della sezione Sanità e assistenza di Confindustria Novara-Vercelli-Valsesia Lucia Gallo, nonché l’assessore alla sanità Carlo Marzi. A moderare sarà la giornalista de “Il Sole 24Ore” Filomena Greco.
3 risposte
Sanità pubblica e Confindustria…manca il settore assicurativo o è già compreso nelle “industrie”…
La sanità non è un business ma un diritto. La prossima volta chiamate chi ha interesse a tutelari i consumatori.
Paghiamo le tasse per che cosa? Per doverci arrangiare pagando privatamente le visite e per vedere la sanità che diventa sempre più un businnes a favore dei benestanti e sempre meno un servizio fondamentale.
… “L’integrazione tra pubblico e privato in sanità” … dicesi, anche, privatizzazione tout court, ossia niente soldi, niente cure.