Dal 15 giugno sarà riattivato l’istituto del “bonum-malum”, sospeso nel periodo di emergenza pandemica. Pertanto – spiega l’Azienda Usl –, gli utenti che non si presenteranno alle visite specialistiche prenotate nelle strutture ospedaliere e territoriali senza aver presentato opportuna comunicazione e preavviso entro le 48 ore precedenti saranno assoggettati al pagamento di una quota fissa, il “malum” dell’importo di 50 euro.
Viene riattivato anche l’istituto del “bonum”: qualora l’Azienda sanitaria, per propria responsabilità, non fosse in grado di erogare una prestazione prenotata, l’utente avrà diritto all’erogazione di 50 euro a titolo di rimborso e la prestazione sarà riprogrammata con procedura preferenziale.
Come stabilito da una delibera di Giunta Regionale, vengono ripristinate anche le sanzioni per il mancato ritiro dei referti. L’importo, in questo caso, è di 100 euro. L’Usl ricorda che i referti possono essere richiesti anche sul Fascicolo sanitario elettronico (Fse) e, in questo caso, non è previsto il ritiro agli sportelli.
La riattivazione dell’istituto del “bonum-malum” e della sanzione per il mancato ritiro dei referti, oltre a rappresentare l’applicazione delle disposizioni in vigore – prosegue la nota –, si pone quale strumento finalizzato alla disincentivazione di eventuali comportamenti non corretti che possono un danno a tutti gli utenti.
Nei prossimi giorni saranno pubblicati sul sito internet dell’Azienda Usl il nuovo regolamento e tutte le informazioni utili.
Una risposta
Più che ripristinare le sanzioni sarebbe necessario erogare le prestazioni in tempi ragionevoli anziché costringere i malati a rivolgersi ai privati -quelli che possono – a causa dei tempi di attesa che oggi vanno da 6 mesi a un anno.