Mancano 40 infermieri: l’ospedale Parini perde 57 posti letto su 5 reparti

14 Febbraio 2023

Sono neurologia e gastroenterologia con 18 posti letto, oncologia e otorinolaringoiatria con 8 posti letto e cardiologia con 5 posti letto i reparti a oggi maggiormente toccati dalle chiusure, per un totale di 57 posti letto mancanti. Mentre i primi due si trovano accorpati rispettivamente a chirurgia addominale e a neurochirurgia e chirurgia vascolare per via di percorsi terapeutici affini, gli altri tre hanno di fatto subito un dimezzamento della propria capacità di ospitare pazienti. La situazione ospedaliera, attualmente al vaglio della direzione strategica e dell’Assessorato alla Sanità, continua a risentire degli effetti di una consistente carenza di personale infermieristico che raggiunge le circa 40 unità.

Concorsi e convenzioni

Espletato il concorso dedicato agli infermieri pediatrici,  nelle prossime settimane dovrebbe poter essere pubblicato in Gazzetta ufficiale un nuovo concorso dedicato all’assunzione di almeno 80 professionisti.

“Sono tuttora in fase di espletamento due ulteriori concorsi dedicati a ostetriche e medici e speriamo di poter rinnovare le gare di affidamento con alcune cooperative che attualmente arricchiscono le fila del personale infermieristico di pronto soccorso generale e pronto soccorso ortopedico – spiega il direttore sanitario dell’Azienda Usl della Valle d’Aosta, il dottor Guido Giardini -. Inoltre, grazie alla convenzione con la clinica di Saint-Pierre per interventi in day-hospital o ambulatoriali e ad altre convenzioni con strutture regionali nonché piemontesi e francesi che lavorano in rete con noi, speriamo di poter ridurre presto le liste di attesa a tutti i livelli riportandole agli standard pre-Covid”.

Interruzioni e ristrutturazioni

La prima parte del 2023 sarà sostanzialmente dedicata a elaborare alcune strategie ospedaliere per arrivare alla riapertura totale dei posti letto nella seconda metà dell’anno, connotata dal lungo periodo di afflusso turistico dei mesi estivi.

“Stiamo facendo di necessità una virtù e approfittando di tali chiusure per effettuare alcuni interventi di ristrutturazione quali per esempio il rifacimento del centro ictus di neurologia pronto entro marzo – continua Giardini -. Peraltro, tra aprile e giugno risistemeremo anche i pavimenti del pronto soccorso riuscendo a trasferire temporaneamente la medicina di urgenza all’interno dei reparti rimasti vuoti”.

“Accesso equo alle cure”

In vista di imminenti periodi turistici quali Carnevale, Pasqua e vacanze estive dove l’afflusso promette di raggiungere soglie pre-pandemiche, la sanità valdostana necessita di farsi trovare pronta ad affrontare le correlate difficoltà ospedaliere.

“A oggi pare che anche la situazione epidemiologica sia abbastanza tranquilla sia nella regione che nel resto dell’Italia, anche grazie all’assenza dell’ipotizzato picco di contagi che la Fiera di Sant’Orso avrebbe potuto generare – commenta Giardini -. Ora si tratta di ricostruire e riequilibrare partendo dai reparti che hanno maggiormente sofferto al fine di garantire ai nostri pazienti un accesso equo alle cure e donare all’ospedale una crescente armonia”.

Il caso di oncologia

Oncologia e nefrologia contava in origine 18 posti letto ripartiti in 12 nella prima sezione e 6 nella seconda sezione; tuttavia, a causa della persistente carenza di personale infermieristico, a decorrere da ottobre il reparto si è trovato ad accogliere 5 spazi provenienti da neurologia, ciò che ne ha ridotto i posti a soli 13. A seguito di una ulteriore carenza di infermieri verificatasi questo febbraio, neurologia è stata interessata da un nuovo spostamento e nefrologia dalla perdita di un letto, portando gli spazi a scendere ancora una volta da 12 a 8.

“Non si tratta di una autentica interruzione poiché i nostri posti letto sono fermi a 8 da molti mesi a seguito delle problematiche riscontrate in estate che ci hanno costretti a sopprimere le attività del reparto ritagliandoci soltanto 5 letti in medicina – racconta la direttrice della Struttura complessa di oncologia ed ematologia oncologica, la dottoressa Marina Schena -. La mancanza di personale in numero sufficiente rappresenta oggettivamente una situazione molto difficile che impedisce il corretto funzionamento del nostro ospedale”.

Exit mobile version