Ospedale, 200 infermieri e sanitari mancanti. Nursing Up: “Subito nuove assunzioni”

Il sindacato denuncia: "Personale in servizio costretto a coprire turni massacranti, saltando di continuo turni di riposo", così "cresce il rischio di errore". All'Usl Vda Nursing Up chiede un cambio dei passo nel reclutamento del personale.
Ospedale Parini
Sanità

Duecento figure sanitarie mancanti, di cui almeno centoventi sono infermieri. Il sindacato Nursing Up torna a puntare i riflettori sulla “grave emergenza di personale” che colpisce tutta l’Azienda Usl della Valle d’Aosta, chiedendo “nuove assunzioni il prima possibile, già a settembre, senza attendere oltre”.

Il sindacato parla di “personale in servizio costretto a coprire turni massacranti, saltando di continuo turni di riposo: persone che in più vengono spostate di reparto a tappare emergenze più e più volte anche durante la stessa giornata”. Carichi di lavoro che, ricorda Nursing Up, fanno aumentare “il rischio di errore” in un lavoro che avrebbe invece necessità di sicurezza e concentrazione per garantire qualità delle cure.

“I tempi lenti delle decisioni burocratiche non sono compatibili con l’emergenza di personale che sta patendo la sanità valdostana.  – Il segretario regionale Nursing Up Valle d’Aosta, Claudio Delli Carri, –  Pur riconoscendo i passi avanti nel reclutamento di professionalità sanitarie fatti, sottolineiamo con forza che così non basta. Bisogna assumere e andare a coprire quella mancanza di più di 200 persone, tra infermieri e professioni sanitarie, che oggi rappresentano un handicap enorme per Azienda Usl della Valle d’Aosta”.

“Se nel periodo estivo ci sono riduzioni di attività – prosegue Delli Carri -, vista la fase di carenza di risorse umane, è necessario razionalizzare le risorse anche di personale sulle attività che rimangono essenziali, magari sottraendole a quelle che lo sono meno”.

Il sindacato chiede quindi anche alla Regione di intervenire nel sostenere le azioni di reclutamento dell’Usl e annuncia di voler chiedere un incontro per un confronto sull’organizzazione, in particolare su quella del personale sanitario del comparto.

“Il fenomeno del reclutamento fuori regione di infermieri e professionisti della sanità, soprattutto verso la Svizzera, purtroppo continua ad erodere delle risorse che sono fondamentali.  – chiosa ancora il sindacato – Ci va, quindi, una nuova visione sull’organizzazione del personale sanitario in Valle d’Aosta, un vero cambio di passo che possa dare una mano immediata a migliorare la situazione”.

 

9 risposte

  1. Io,per una serie di motivi,mi sono trasferita in Valle’ e,lavoro presso l’ospedale. Mi rendo conto,nonostante io sia qui da 1 mese e mezzo che,la carenza di personale è tragicamente reale. Vista l’emergenza, dopo un periodo di prova,potrebbero assumere a tempo indeterminato e senza l’obbligo del francese,se facessero così il personale arriverebbe. In più nn agevolano gli affitti delle case,troppo cari e a lungo termine,inesistenti,solo case turistiche. Sarebbe forse il caso,di rivedere un paio di cose se si vuole incentivare le forze lavoro mancanti.

  2. “Il fenomeno del reclutamento fuori regione di infermieri e professionisti della sanità, soprattutto verso la Svizzera, purtroppo continua ad erodere delle risorse che sono fondamentali.
    PAGATELI DI PIÙ,SFRUTTATELI DI MENO e come x magia la situazione migliorerà….e chissà…i professionisti che sono migrati in Svizzera torneranno…..!!!

  3. Ecco a cosa servivamo noi no vax a coprire le magagne di una politica inesistente, una sanita costosa e con sempre meno servizi. In piu cosa volete allargare l ospedale che non avete neanche il personale per coprire l esistente….

  4. Ok. E dove pensano di prenderli 120 infermieri?
    Quei pochi che escono dal corso, per una buona percentuale, ha già le idee molto chiare: alcuni proseguono gli studi con specializzazioni e master, altri sono già orientati all’estero…
    Se a ciò aggiungiamo che da fuori Valle difficilmente ne arrivano… i conti son fatti!

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