Sanità, il Savt: “Bisogna passare dalle parole ai fatti”

Il Savt chiede di "approvare entro l'autunno il nuovo piano socio-sanitario", "applicare in pieno le nostre competenze statutarie" fino anche alla "possibilità di andare a stipulare un contratto di lavoro a livello regionale".
Sanità

“Approvare entro l’autunno il nuovo piano socio-sanitario”, “applicare in pieno le nostre competenze statutarie” fino anche alla “possibilità di andare a stipulare un contratto di lavoro a livello regionale”. Sono le richieste che formula oggi il Savt Santé in relazione alla crisi della sanità valdostana.

Chiedendo di “passare dalle parole ai fatti”, il Savt definisce come “demagogico” l’attacco alla prova di francese. “Si può provare a cercare di trovare dei correttivi per la prova di bilinguismo affinché non sia un ostacolo, ma una ricchezza, nel reclutamento del personale medico e sanitario, ma non di eliminarla completamente, a meno che questa proposta non nasconda la volontà di arrivare all’eliminazione della Regione Valle d’Aosta e delle sue competenze”.

Sul piano socio-sanitario, il sindacato ricorda come il “documento non deve essere, però, un mero elenco di buoni propositi da realizzare che corre il rischio di rimanere lettera morta, deve dettare con chiarezza e puntualità le linee guida per il futuro della sanità valdostana. Oltre a prevedere il nuovo modello con il quale s‘intende gestire il sistema socio-sanitario in Valle d’Aosta nei prossimi anni, in particolare concentrando l’attenzione sui servizi territoriali, si deve anche andare ad individuare un chiaro cronoprogramma in base al quale dovranno essere realizzate le iniziative volte a migliorare il sistema sanitario valdostano”.

Sull’attrattività il Savt, infine, ritiene utile “aprire un confronto sereno e privo di preconcetti in merito alla possibilità di andare a stipulare un contratto di lavoro a livello regionale. Con questo strumento sarebbe, probabilmente, possibile andare a dare le giuste risposte a quelle figure professionali che oggi lamentano un non corretto trattamento contrattuale”.

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