Seppure in miglioramento, resta ancora negativo il giudizio del monitoraggio dei Livelli essenziali di assistenza – cosiddetti “Lea” – che emerge dal Nuovo Sistema di Garanzia di Agenas sulla sanità valdostana, relativi all’anno 2023.
Sistema che, scrive in una nota l’Azienda Usl Valle d’Aosta, “pensato per realtà molto più grandi e ‘lineari’, penalizza le specificità di una regione alpina con una popolazione molto piccola e soprattutto non riconoscono le scelte organizzazione sanitarie effettuate grazie all’autonomia regionale”.
Nel 2023, il punteggio complessivo ha superato per la prima volta nella storia della regione – ad eccezione dell’anomalia del 2020, legata alla pandemia da Covid-19 –, il livello soglia di 160, registrando un valore di 164,11.
Nelle tre aree monitorate, la Prevenzione mostra il miglioramento più evidente con un punteggio molto buono. Anche l’Area ospedaliera migliora, mentre il Territorio rimane l’area più critica, “in linea con il peggioramento a livello nazionale, anche a causa di continui cambiamenti nei criteri di misurazione e negli indicatori valutati”.
“In merito all’area Territoriale, ad esempio avere solo 3 minuti in più di tempo (uno in meno dell’anno scorso) per l’arrivo delle ambulanze rispetto allo standard nazionale, è a mio parere un successo – spiega il direttore generale Usl Massimo Uberti –. Lo standard è fatto evidentemente su un territorio con dentro città, pianura, collina e montagna, e non è applicabile ad una regione interamente montana”.
“Una certa confusione”
“Mi preme anche sottolineare che in merito a tali indagini siamo di fronte ad una certa confusione che disorienta anche gli addetti ai lavori – prosegue Uberti –. Da fine anno scorso, ad esempio, sono state presentate diverse indagini. Quella di Agenas sulla ‘Valutazione multidimensionale delle aziende’ forniva una valutazione nei nostri confronti negativa per la Prevenzione e positiva per il Territorio, mentre oggi a poche settimane di distanza, dal Ministero, una ‘Valutazione Lea’ opposta, positiva per la Prevenzione e negativa per il Territorio. Nello studio di Agenas veniva giudicato basso il livello di attrezzature che invece nello studio sul ‘Sistema salute’ di solo quattro giorni precedenti era giudicato molto buono. Mi sembra evidente che serva un approfondimento e un riordino dei sistemi di valutazione a livello centrale”.
“I dati sono uno strumento di sintesi – dice invece l’assessore alla Sanità Carlo Marzi –. Se da un certo punto di vista comincia a vedersi l’attenzione che ad essi stiamo ponendo, perché i dati 2023 sono i migliori di sempre, da un’altra prospettiva non siamo soddisfatti. Ma, sopra ogni cosa, non siamo d’accordo con la fotografia che viene fatta alla sanità valdostana che non può essere inserita in modelli massivi e generalisti”.
E aggiunge: “Sappiamo benissimo di avere delle difficoltà e sappiamo anche che dobbiamo migliorare, ma proprio perché siamo particolari e unici, sia per il territorio che per modello, riteniamo che dovrebbe essere il ‘fotografo’ ad adattarsi a noi, almeno ad ascoltarci, e non noi a rincorrere modelli che non ci rappresentano”.
“Per il 2024 – sottolinea ancora il Direttore generale dell’Usl – puntiamo alla conferma della piena positività della Prevenzione, al raggiungimento dello stesso risultato per l’Ospedale e ad un netto miglioramento per il Territorio. Per il 2025 l’obiettivo è la positività in tutte e tre le Aree”.