La Giunta regionale ha approvato la collaborazione tra il Centro dell’ospedale “Parini” e i Centri piemontesi per la presa in cura dei pazienti con malattie rare della retina.
Collaborazione che – spiega l’Assessorato alla Sanità – nasce dalle indicazioni contenute nel Decreto ministeriale del 22 luglio 2022 che prevede la predisposizione, da parte delle Regioni, di un modello di presa in carico dei pazienti con malattie rare della retina con particolare attenzione alle distrofie retiniche ereditarie, per incentivare l’organizzazione di percorsi assistenziali di diagnosi e cura.
Tra i presidi individuati vi sono il Centro interregionale per le malattie rare e il Centro esperto della Città della Salute e della Scienza di Torino. La collaborazione prevede l’aggiornamento e l’attuazione dei contenuti del modello di diagnosi e presa in cura e alla sua diffusione, alla consulenza e supporto a distanza, all’eventuale realizzazione di percorsi formativi, alla facilitazione dell’accesso alle strutture di consulenza per casi di particolare complessità e problematicità clinica.
Inoltre, l’impegno ha come obiettivo anche il consolidamento della raccolta dei dati sulle distrofie retiniche ereditarie attraverso il Registro regionale malattie rare, in collegamento con il Registro nazionale malattie rare dell’Istituto superiore di Sanità.
“La collaborazione tra il Centro dell’ospedale Parini e i Centri piemontesi è un ulteriore passo in avanti nel settore dell’oculistica, in particolare per la presa in cura dei pazienti con malattie rare della retina, con la definizione di un modello da adattare alla specificità del nostro servizio sanitario – ha commentato l’assessore Carlo Marzi –. Presso l’ospedale Beauregard è stato recentemente attivato un nuovo ambulatorio chirurgico per le iniezioni intravitreali, terapie fondamentali per la conservazione o la riduzione della perdita visiva. Il nuovo ambulatorio crea un percorso dedicato per i pazienti, consentendo quindi una migliore programmazione, un flusso più snello e una riduzione dei tempi di attesa”.