Una tecnica d’avanguardia, per il trattamento di alcune forme di svenimento, è stata nei giorni scorsi eseguita dalla Struttura complessa di Cardiologia dell’Ospedale Parini di Aosta, diretta dal Dott. Paolo Scacciatella.
Si tratta della cardioneuroablazione, disponibile in pochi centri altamente specializzati in Italia. L’intervento, eseguito con successo, è avvenuto su un caso di Sincope vasovagale, una condizione comune che causa perdite di coscienza improvvise, spesso scatenate da fattori come stress emotivo, dolore o prolungata stazione eretta, con un impatto significativo sulla qualità di vita dei pazienti.
Poco invasiva, la procedura è stata eseguita dall’equipe di Cardiologia dell’Ospedale di Aosta, guidata dal Dott. Scacciatella e condotta dal Dott. Marcello Giudice e dal Dott. Matteo Vaira, coadiuvati dall’anestesista Dott.ssa Silvia Roero, e con il supporto delle infermiere Giulia Bozzetti e Cesare Malacrinis. A supervisionare l’intervento il Dott. Paolo Donateo, elettrofisiologo dell’ospedale di Lavagna, tra i massimi esperti nazionali dell’argomento.
“A differenza delle tradizionali ablazioni cardiache che mirano a eliminare focolai aritmici ‘anomali’ – spiega il Dott. Scacciatella – la Cardioneuroablazione ha un obiettivo differente: modulare selettivamente l’attività del nervo vago a livello cardiaco. Questo nervo, se eccessivamente reattivo, è uno dei principali responsabili degli svenimenti vasovagali. Per l’intervento, eseguito in elettrofisiologia, abbiamo utilizzato energia a radiofrequenza per ‘rimodulare’ i gangli nervosi situati a livello degli atri cardiaci”.
Il paziente operato sta bene. “La riuscita di questa procedura complessa è il frutto di un lavoro di squadra che coinvolge non solo i medici, ma tutto il personale infermieristico e tecnico di sala, la cui professionalità è stata determinante” aggiunge il Dott. Marcello Giudice.
La cardiologia del Parini non è nuova a interventi d’avanguardia nelle aritmologie interventistiche.
“Siamo molto soddisfatti di aver portato questa innovativa tecnica nel nostro ospedale regionale – sottolinea il Dott. Scacciatella -. Offrire ai nostri pazienti una soluzione così avanzata per una condizione debilitante come la sincope vasovagale refrattaria, senza doverli indirizzare fuori Regione, è un traguardo importante e concreto che dimostra la qualità e le competenze del nostro personale”.
