Due 17enni sono stati denunciati alla Procura dei minori presso il Tribunale di Torino perché ritenuti responsabili dell’intrusione nelle scuole di Chevrot (a Gressan), nel fine settimana tra il 12 e il 13 ottobre scorsi. Nell’occasione, oltre ai muri imbrattati con bombolette spray e alle aule messe a soqquadro, risultavano sottratti alcuni computer portatili. L’edificio scolastico era in condizioni tali che, all’emergere dell’accaduto, la mattina di lunedì 14 ottobre alla ripresa delle lezioni, i bambini erano stati rimandati a casa.
Le indagini sono partite dai filmati della videosorveglianza della zona, acquisite e visionate dalla Squadra Mobile della Questura di Aosta, sino ad isolare i fotogrammi che hanno reso possibile risalire ai presunti autori dei fatti. L’intrusione era avvenuta forzando la porta d’ingresso con un piede di porco e disattivando l’allarme. Le persone entrate nell’edificio, come raccontato all’epoca dall’assessora comunale all’istruzione Elisabetta Dugros, avevano anche “smontato un armadietto buttando per terra le calze e le pantofole dei bambini”.
La scuola, che ospita una settantina di bambini (tra classi dell’infanzia e primarie) aveva poi riaperto i battenti il giorno dopo, una volta concluse le operazioni di pulizia e di ripristino degli ingressi. Indagando sull’episodio, gli investigatori sono, inoltre, giunti a ricondurre ad uno dei due adolescenti, di origini nordafricane, anche due tentate rapine in attività commerciali di Aosta, verificatesi nello stesso periodo.
In un caso, il ragazzo si sarebbe recato in un centro massaggi della città, chiedendo di ottenere una prestazione sessuale. Al rifiuto della donna dietro il banco, l’ha colpita al volto, cercando poi di sottrarle il denaro della cassa, ma senza riuscirvi. Nell’altro episodio sviluppato dagli inquirenti, attorno alle 6 del mattino il 17enne è entrato nel bar “La Baracchetta” di via Garibaldi ad Aosta, porgendo alla barista cinque banconote da 20 euro e chiedendo se fosse possibile cambiarle con due da 50.
“Ha quindi provato – racconta la ragazza, Aisha Basso – a prendermi i soldi, senza darmi i suoi, ma non ce l’ha fatta”. Uscito dal locale, seguito dalla barista, nel momento in cui ha realizzato che lei avesse afferrato il telefono per chiamare le forze dell’ordine, si è dato alla fuga. Sul posto, come nel centro massaggi, sono intervenute le pattuglie della Polizia di Stato, per i primi accertamenti, culminati nella denuncia del ragazzo.
Nuova intrusione nella scuola di Chevrot: rubati altri due computer
16 Ottobre 2024 – Ore 13.50 – di Martina Praz
Dopo una prima incursione nel fine settimana, i vandali sono tornati nella scuola di Chevrot, a Gressan, nella notte tra lunedì e martedì scorsi. Questa volta non hanno imbrattato i muri e non hanno lasciato le aule sottosopra e gli avanzi di cibo in giro, ma hanno rubato altri due computer portatili.
A spiegarlo è il sindaco di Gressan, Michel Martinet. “Da ieri sera la scuola è presidiata di notte, in accordo con la Questura, fino a quando non sarà ripristinato il sistema di allarme che è stato disattivato dai vandali tranciando i fili e staccando la sirena – dice -. Ci siamo già attivati per la sua sostituzione che avverrà nel giro di qualche giorno”.
Intanto, da ieri mattina, le lezioni per i settanta alunni, una trentina dell’infanzia e una cinquantina delle elementari, proseguono regolarmente. “La scuola è assolutamente in ordine ed è stata completamente igienizzata”, aggiunge il sindaco. Sul fronte delle indagini, “la polizia ci ha detto di aver raccolto una buona quantità di elementi e sta seguendo delle piste che porteranno speriamo ad individuare i responsabili. Tutto ci fa pensare ad una bravata di qualcuno che conosce l’ambiente”.
Atti vandalici alla scuola di Gressan, bambini rimandati a casa
14 ottobre 2024
Muri imbrattati con le bombolette spray e aule sottosopra, oltre al furto di alcuni computer portatili. Nel fine settimana, la scuola di Chevrot, a Gressan è stata presa di mira dai vandali. La scoperta questa mattina, al rientro a scuola dei bambini che sono così stati rimandati a casa. Sul posto è intervenuta la polizia di Stato che si sta occupando dei rilievi per ricostruire quanto accaduto e individuare i responsabili, che si sono introdotti nell’edificio forzando la porta d’ingresso con un piede di porco e disattivando l’allarme. “Hanno bivaccato dentro e hanno messo sottosopra le aule e la cucina – racconta l’assessora comunale all’Istruzione e Cultura, Elisabetta Dugros -. Hanno anche imbrattato un muro con una scritta volgare, rubato alcuni computer e smontato un armadietto buttando per terra le calze e le pantofole dei bambini”.
“Quando abbiamo capito che non potevamo ospitare gli alunni con la scuola queste condizioni abbiamo avvisato i genitori che sono venuti a riprendersi i bambini”, spiega la dirigente scolastica Stefania Nappo. I danni hanno interessato il piano terra, il primo e il secondo piano. Salvo il terzo piano, che è stato messo a disposizione dei bambini nell’attesa che i genitori venissero a prenderli. “Stiamo procedendo con la conta dei danni – prosegue Nappo -. Hanno rotto anche la macchinetta del caffè e questo ci fa pensare che cercassero anche dei soldi”.
Il rientro a scuola degli oltre settanta bambini – una ventina della scuola dell’infanzia e una cinquantina delle elementari – è previsto per domani. “Stiamo facendo il possibile per ripristinare le porte e l’allarme per tornare a garantire ai nostri bambini una vita scolastica serena”, aggiunge l’assessora.
Non si tratta del primo episodio di vandalismo. Già lo scorso 23 novembre, dalla scuola di Chevrot erano stati rubati due computer, poi recuperati dai Carabinieri qualche giorno dopo su segnalazione di un cittadino e restituiti agli studenti. Poco più di un mese fa, l’11 settembre scorso, anche le scuole elementari e medie di Cogne sono state vittime di un atto vandalico. Era il primo giorno di scuola e gli alunni, ospiti delle aule didattiche della Fondation Grand Paradis in attesa del completamento dei lavori di efficientamento energetico e antisismico dell’edificio comunale, erano stati rimandati a casa perché avevano trovato le aule allagate.