Cinquanta docenti valdostani sospesi potranno rientrare a scuola, ma non per insegnare
Potranno rientrare a scuola, ma non per insegnare. E’ uno dei pesci d’aprile contenuti nell’ultimo decreto con cui il Governo Draghi allenta le misure anti-Covid.
Il paradosso riguarda i docenti e il personale educativo sospeso perché non in regola con gli obblighi vaccinali. Dal 1° aprile, quando terminerà lo stato di emergenza, potranno tornare a scuola esibendo il green pass base. Tradotto: si torna ai tamponi ogni 48 ore. Il problema e paradosso è che non potranno però fare le lezioni in classe. Il decreto spiega infatti che “la vaccinazione costituisce requisito essenziale per lo svolgimento delle attività didattiche a contatto con gli alunni” e quindi, una volta accertato l’inadempimento da parte del dirigente, questi è tenuto ad “utilizzare il docente inadempiente in attività di supporto alla istituzione scolastica” . Formuletta sterile che non chiarisce in cosa queste attività consistano. Maggiori informazioni sono arrivate ieri da una nota ministeriale, laddove si spiega che “il personale docente ed educativo inadempiente all’obbligo vaccinale potrà essere impiegato nello svolgimento di tutte le altre funzioni rientranti tra le proprie mansioni, quali, a titolo esemplificativo, le attività anche a carattere collegiale, di programmazione, progettazione, ricerca, valutazione, documentazione, aggiornamento e formazione.” Fino al 15 giugno verranno inoltre equiparati al personale dichiarato temporaneamente inidoneo all’insegnamento e quindi con un orario di lavoro di 36 ore. Non svolgendo “attività didattiche a contatto con gli alunni” i dirigenti scolastici ed il personale ATA, pur se inadempienti all’obbligo vaccinale, potranno essere riammessi in servizio e adibiti allo svolgimento di tutte le ordinarie attività.
In base all’ultima rilevazione dell’8 marzo scorso risultava che l’1,88% dei docenti era sospeso in relazione all’obbligo vaccinale, una cinquantina circa di docenti. A pagare il loro rientro, così come i supplenti che li sostituiscono in classe, sarà l’Amministrazione regionale e non il Ministero.
“Le risorse economiche le abbiamo” sottolinea l’Assessore Caveri “Ma è triste dover pagare noi per delle decisioni astruse prese da altri. Mi auguro che prima o poi maturi nella comunità valdostana, e in particolare nei sindacati della scuola, la consapevolezza che la regionalizzazione della scuola non è un fatto eversivo o rivoluzionario, quanto una valorizzazione della realtà locale come avviene a Trento”.
Sulle nuove disposizioni nazionali domani mattina si svolgerà un confronto fra dirigenti scolastici e la Sovrintendenza, nell’ambito della conferenza dei servizi.
“Da noi lavoreranno, non staranno di certo a girarsi i pollici. Ne abbiamo parlato con la Sovrintendente e verranno coinvolti nella programmazione e nella gestione dell’emergenza Ucraina”. Oltre ai docenti sospesi e reintegrati, il problema si porrà di qui a breve anche per gli insegnanti a cui scadrà il green pass, ottenuto attraverso la guarigione al Covid, o la somministrazione di una o due dosi di vaccino.
Le altre novità per il mondo della scuola
Il decreto del Governo, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 24 marzo, contiene ulteriori novità per il mondo della scuola.
Dad solo più per i positivi
Dal 1° aprile la Dad o Ddi si applicherà soltanto ad alunne e alunni positivi. Per tornare in classe basterà un test antigenico o molecolare negativo.
Gite scolastiche
Sarà possibile tornare a organizzare uscite didattiche e viaggi di istruzione, così come partecipare a manifestazioni sportive.
Mascherine fino a fine anno
L’obbligo delle mascherine – almeno chirurgiche – resta fino alla conclusione dell’anno scolastico 2021/22, tranne che per i bambini fino a 6 anni o per chi ha patologie e disabilità incompatibili con il loro utilizzo. Non devono essere usate, invece, durante le attività sportive.
Se si verificassero almeno quattro casi di positività tra gli studenti scatterà l’utilizzo delle mascherine Ffp2 per dieci giorni per educatori e bambini con più di sei anni nelle scuole dell’infanzia, e per docenti e studenti con più di sei anni negli alti gradi.