I bambini della scuola dell’infanzia di viale della Pace non rientreranno l’8 gennaio

Dopo l'allagamento di ottobre ed i lavori, tutto sembrava pronto per la riapertura. Ma l'ultimo sopralluogo di ieri da parte del Responsabile della prevenzione e protezione ha rilevato qualche problema. Tedesco: "Il Comune era pronto. Capisco il disagio ma è necessario pensare alla sicurezza”.
Scuola

I bambini della scuola dell’infanziaCorrado Gexdi Aosta, in viale della Pace, non rientreranno in classe lunedì 8 gennaio.

L’avviso arrivato oggi, 4 gennaio, alle famiglie spiega che “a seguito del sopralluogo del Rspp dell’Istituzione (il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, ndr.), e degli interventi richiesti all’Amministrazione comunale, la riapertura della scuola dell’infanzia non potrà avere luogo l’8 gennaio 2024”. E che nei prossimi giorni sarà comunicata la data di rientro.

La questione parte da qualche mese fa – era fine ottobre – quando un allagamento ha reso inagibile l’edificio, costringendo l’Amministrazione a cercare nuovi locali per i 63 bambini, ospitati poi alla scuola dell’infanziaOreste Marcoz” (in 41) e in via Avondo (in 22).

“Purtroppo, fino alla completa asciugatura non potevamo effettuare nessuna riparazione – spiega l’assessore comunale all’Istruzione Samuele Tedesco –, e a metà dicembre abbiamo proposto la riapertura parziale della scuola in attesa di agire sulla zona dove la pavimentazione era ammalorata e realizzando di una parete divisoria, di separazione, tra questa parte e l’altra”.

Operazione che “avrebbe portato dei disagi, perché avrebbe visto i bambini mangiare nella stessa zona in cui fanno lezione. Però, ovviamente, già da lunedì sarebbero stati in classe”.

Qualcosa, però, è cambiato: “Appena tutto è risultato asciutto è stato fatto un controllo da parte del perito che ha dato parere favorevole – aggiunge l’assessore –. L’esito della verifica è stato positivo sull’impianto elettrico, utilizzabile in sicurezza. Eravamo attivi e pronti a riaprire, ma l’ultimo sopralluogo della Rspp ha rilevato qualche piccola problema. Ed il vero problema è che la parete di cartongesso avrebbe tolto un terzo dello spazio della scuola”.

Da qui lo slittamento della riapertura post-vacanze. Un inconveniente che però, dice Tedesco, inevitabile e motivato: “I controlli sono fatti esclusivamente per la sicurezza. Certo, poteva essere fatto un po’ prima ma questo non dipende dell’Amministrazione comunale. Le famiglie stanno vivendo un disagio evidente a cui abbiamo cercato di dare delle risposte immediate, stiamo facendo di tutto pur di farli rientrare subito, ma prima è necessario pensare alla sicurezza”.

I tempi, però, sono ancora da definire: “Purtroppo nel pubblico c’è lentezza quando si tratta di gestire alcuni lavori che hanno bisogno di un’istruttoria più lunga. E capisco il disagio, dato dal fatto che l’8 gennaio non si tornerà a scuola. Spero comunque che si riapra molto presto, e che i bambini riescano a fare l’intero quadrimestre all’interno della loro scuola”.

3 risposte

  1. Dalla giunta comunale di Aosta è un continuo “chiediamo scusa…”, “capiamo i disagi…”.
    Il fatto è uno solo, signori amministratori: siete stati votati per amministrare bene la città, non per amministrarla male per poi chiedere scusa, dimostrando comprensione dall’alto delle vostre poltrone.
    Meno boria e più ascolto, anche perché non vi siete insediati in Comune per diritto divino.
    Anche perché, se qualcuno avesse avuto il potere di vedere e provvedere, lasciatevelo dire spassionatamente, non avrebbe scelto voi.
    Saluti.

  2. Ennesima promessa non mantenuta dall’assessore Samuele Tedesco, che più che un assessore con delega all’istruzione della città di Aosta, pare essere diventato un assessore con delega alle panzane, visto e considerato che ogni cosa che promette viene poi puntualmente disattesa. A proposito: a quando l’inaugurazione della nuova scuola di Porossan? Purtroppo ad amministrare la nostra città ci sono dei mediocri che si credono dei fenomeni. E questi sono i risultati.

  3. Il Comune e le Istituzioni scolastiche dovrebbero – per lo meno – garantire alle famiglie comunicazioni chiare e tempestive. Da fine ottobre al 4 gennaio le famiglie sono state, come sempre, lasciate sole, con la scomodità di una scuola “sostitutiva” non di quartiere (da gestire in totale autonomia dal momento che il paventato servizio di navetta non è mai stato garantito). La questione della sicurezza pare a questo punto una facile scusante per il ritardo. Se la denatalità fosse davvero un tema chiave di questi anni, i servizi scolastici dovrebbero essere una priorità e non una scocciatura. Ci si aspettava qualcosa di meglio. Saluti

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