No al Certificato antincendio per l’Università: aula magna e garage restano fuori uso

Il 10 marzo scorso il Comando dei Vigili del Fuoco ha dato esito negativo sulla richiesta. Dodici i punti di non conformità ai requisiti di sicurezza. Guichardaz: "L’ingegnere incaricato è in contatto con i Vigili del fuoco per individuare una soluzione ai problemi strutturali dell’aula". Nei garage un'infiltrazione d'acqua ha compromesso i sensori del sistema antincendio.
Aula magna nuova università
Scuola

“Dopo tanti anni in cui si aspettava questo edificio c’è da preoccuparsi, e tanto. Io fossi nella rettrice o nella direttrice non dormirei sonni tranquilli”. Così la consigliera Chiara Minelli commenta in aula le ultime novità sulla sede dell’Università della Valle d’Aosta, illustrate dall’assessore all’Istruzione Jean-Pierre Guichardaz.

La prima notizia, di pochi giorni fa, è l’esito negativo dato dal Comando regionale dei Vigili del fuoco sul rilascio del Certificato antincendio, necessario – tra l’altro – per rendere fruibile l’aula magna da 180 posti. Il documento evidenzia dodici punti di non conformità ai requisiti di sicurezza. Guardando però al bicchiere mezzo pieno, l’assessore ha sottolineato come i vigili abbiano concesso all’Ateneo 45 giorni per risolvere le difformità: “Ho letto la pratica – ha detto Guichardaz – e i Vigili ritengono che si tratti di elementi risolvibili”.

A seguito di queste indicazioni, l’Università ha incaricato una ditta per l’installazione dei mancorrenti nell’aula magna. “Inoltre – ha aggiunto l’assessore – l’ingegnere incaricato è in contatto con i Vigili del fuoco per individuare una soluzione ai problemi strutturali dell’aula, che ne impediscono la completa fruibilità”.

Ma le criticità non si fermano qui. “Per quanto riguarda l’utilizzo degli interrati e seminterrati – ha spiegato ancora Guichardaz – il 14 febbraio l’Università mi ha comunicato che è stata richiesta una deroga all’Ispettorato nazionale del lavoro. Se accolta, il piano -1 potrà essere utilizzato a partire dal 17 marzo. Permangono invece problemi nel garage, dove un’infiltrazione d’acqua ha compromesso i sensori del sistema antincendio. Anche su questo si sta intervenendo con lavori di risanamento”.

Dopo l’acquisizione dell’edificio, avvenuta nell’autunno scorso, l’Ateneo ha dovuto effettuare diversi interventi per rendere fruibili gli spazi. “Oltre all’installazione delle attrezzature tecnologiche e all’integrazione degli arredi – ha ricordato Guichardaz – l’Università si è fatta carico del posizionamento dei corrimano, degli estintori, della segnaletica antincendio, del ripristino di alcune porte Rei, della progettazione e fornitura della segnaletica interna ed esterna, nonché della pulizia della facciata. L’arredo del foyer non è ancora stato completato, ma è in fase di discussione”.

Le spese per l’adeguamento dell’edificio, inclusa l’installazione degli estintori, sono state sostenute con il bilancio dell’Ateneo. La recente richiesta di 1,7 milioni di euro inviata alla Regione riguarda invece le spese di gestione: circa 400 mila euro annui per energia elettrica, servizi di vigilanza, integrazione di arredi e maggiori costi per il personale tecnico.

Nella replica, Chiara Minelli si è detta “estremamente preoccupata, sentendo parlare di problemi strutturali. Abbiamo aperto l’Ateneo a settembre e fin da subito ci sono stati problemi: piove dentro, ogni giorno c’è una novità. Dobbiamo rassegnarci perché l’Università ‘respira’?”.

L’Aula magna dell’Univda resta chiusa e la Lectio magistralis di Caselli va in streaming

12 febbraio 2025

Caselli
Caselli

A cinque mesi dall’apertura del nuovo polo universitario, l’Aula magna da 180 posti risulta ancora inutilizzabile. Così, ieri sera, soltanto pochi dei circa 200 presenti hanno potuto assistere dal vivo alla lectio magistralis dell’ex procuratore Giancarlo Caselli, mentre gli altri hanno dovuto seguirla in streaming da due aule separate. Una di queste è stata allestita all’ultimo momento, visto l’alto afflusso di pubblico, con tanto di spiegazioni da parte della Rettrice per il ritardo nell’inizio dell’evento.

Il motivo del mancato utilizzo dell’Aula magna, usata finora solo per l’inaugurazione, è l’assenza del Certificato di prevenzione incendi (CPI).
Se oggi i vertici dell’Ateneo non vogliono rilasciare dichiarazioni sulla questione, bisogna rifarsi alle ultime informazioni fornite a fine gennaio in Consiglio Valle dall’Assessore regionale alle Opere pubbliche, Davide Sapinet.

L’Università, dopo aver realizzato alcuni interventi per rendere lo stabile conforme alle normative di sicurezza – tra cui l’installazione di corrimano, estintori e segnaletica interna ed esterna – ha depositato il 24 dicembre scorso presso il Comando regionale dei Vigili del Fuoco della Valle d’Aosta la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (Scia) ai fini della sicurezza antincendio ed è ora in attesa di un riscontro. L’Assessore aveva spiegato che “rimangono da attivare alcune attività relative al CPI per l’Aula magna e l’autorimessa, che saranno oggetto di un’ulteriore Scia in corso di predisposizione. Dopo l’acquisizione del certificato antincendio, l’Università provvederà a presentare all’Usl la richiesta di deroga per l’utilizzo delle aule al piano interrato, attualmente non fruibili. La Scia relativa all’autorimessa potrà essere rilasciata una volta completati gli interventi sull’impianto elettrico e il posizionamento degli estintori da parte delle ditte affidatarie.”

Oltre alla mancata disponibilità dell’Aula magna per eventi e cerimonie di laurea, l’Univda, per far fronte all’indisponibilità dei piani interrati, nei giorni scorsi si è vista costretta a prorogare fino a fine giugno il contratto di locazione, scaduto a fine gennaio, dei locali adibiti a deposito e magazzino situati nell’edificio “Condominio Selene” di Saint-Christophe. Una scelta necessaria, che comporta una spesa complessiva di oltre 6mila euro.

8 risposte

  1. Imbarazzante!
    @redazione AostaSera, dovreste rendere disponibile a tutti il vostro dossier su UNIVDA oggi fruibile solo per gli abbonati.
    Le prospettive di sostenibilità finanziaria dell’UNIVDA sono piuttosto incerte e il futuro prospetta la necessità di una pioggia di finanziamenti pubblici.
    Tutto molto triste 🙁

  2. Probabilmente gli interrati sono sommersi dall’acqua, visto che nella meravigliosa struttura piove allegramente dentro e, ci spiegano, dovremmo esserne fieri perché “è una struttura che respira”.

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