In attesa di “precisazioni” da parte del Ministero, chieste dalla Regione, dal 1° aprile anche i bambini della scuola dell’infanzia che abbiano compiuto sei anni devono indossare la mascherina chirurgica. Dopo i docenti non vaccinati riammessi a scuola, ma tenuti lontano dagli alunni, è questo l’ultimo paradosso del decreto del 24 marzo scorso del varato dal Governo Draghi.
All’articolo 9, comma 5, si legge infatti: “Fino alla conclusione dell’anno scolastico 2021- 2022, nelle istituzioni e nelle scuole di cui al presente articolo nonché negli istituti tecnici superiori continuano ad applicarsi le seguenti misure di sicurezza: a) è fatto obbligo di utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo chirurgico, o di maggiore efficacia protettiva, fatta eccezione per i bambini sino a sei anni di età, per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso dei predetti dispositivi e per lo svolgimento delle attività sportive“.
Ancora più chiara la scheda semplificativa del decreto inviata alle istituzioni scolastiche.
Mascherina che diventa di tipo Ffp2 se nel gruppo classe vengono rilevati quattro o più casi di positività.
Una novità che arriva a chiusura della fase di emergenza sanitaria, da qui il paradosso. Fino ad oggi infatti l’obbligo riguardava i soli alunni dalla scuola primaria in poi.
“Ci ha stupito la lettura del decreto e della circolare” evidenzia la Sovrintendente Marina Fey “Fino ad oggi avevamo utilizzato il discorso del gruppo classe, anche per una questione di omogeneità. L’attuale decreto, per come è scritto, utilizza invece il criterio dell’età anagrafica. Il problema è stato sollevato in conferenza unificata Stato Regioni e evidenziato da più parti”.
Dalla Sovrintendenza è arrivata per ora l’indicazione ai dirigenti di applicare il decreto. “Ogni giorno il Ministero sta facendo uscire dei chiarimenti – sottolinea Fey – speriamo escano presto anche su questa questione”.
L’altro nodo che alcuni sperano possa risolversi nelle prossime settimane è quello dei docenti non vaccinati, rientrati a scuola, ma tenuti lontano dalle classi di studenti. Emendamenti sono stati annunciati da alcuni movimenti nel passaggio del decreto in Parlamento. Ad oggi sono una quarantina gli insegnanti valdostani rientrati a scuola dopo un periodo di sospensione. “Abbiamo una decina di docenti invece – dice ancora Fey – che non sono rientrati e sono pertanto considerati come assenti ingiustificati”.