Scuola, i sindacati portano in piazza le ragioni dello sciopero
Presidio dei sindacati, questa mattina in Piazza Deffeyes ad Aosta, in occasione dello sciopero della scuola. Cgil, Cisl, Snals e Savt si sono presentati con i propri delegati per illustrare le ragioni della protesta. Una delegazione è stata in seguito ricevuta dall’Assessore all’Istruzione Luciano Caveri, a cui sono state presentate le rivendicazioni, con la richiesta di rappresentare le istanze dei lavoratori in fase di conversione in legge del Decreto.
“Il dl 36 presenta disposizioni che invadono il campo della contrattazione e delinea un cambio di rotta: dalla scuola autonoma, democratica e partecipata, a quella gerarchizzata“. spiegavano nei giorni scorsi i segretari di Flc Cgil Claudio Idone, Cisl Scuola Alessia Demé, Snals Confsal Alessandro Celi Savt Ecole Luigi Bolici.
“Il Governo interviene pesantemente su molti aspetti della vita della scuola che, da autentica risorsa per il Paese, torna ad essere terreno di tagli di spesa e di scontro politico-ideologico” evidenziavano ancora i sindacati. “Ancora una volta si decidono questioni di grande rilievo per il sistema scolastico, quali il reclutamento, la formazione in ingresso, lo sviluppo professionale, attraverso atti unilaterali come il decreto-legge, sfuggendo ad ogni confronto con il mondo della scuola. Ciò avviene dopo due anni di pandemia, in cui la scuola si è completamente reinventata, e con una guerra che comporta la necessità di accogliere i profughi dall’Ucraina (sinora in Italia ne sono stati accolti oltre 30.000, tra i quali anche minori non accompagnati)”.
Secondo Cgil, Cisl, Snals e Savt il decreto legge invade “campo della contrattazione e delinea un cambio di rotta: dalla scuola autonoma, democratica e partecipata, a quella gerarchizzata”.
Le richieste delle Oss sono: di regolare la formazione e gli aspetti economici e normativi attraverso il contratto e non per legge o, peggio ancora, attraverso atti unilaterali del Governo; rivalutare nel nuovo contratto le retribuzioni di tutti i profili professionali. “Le risorse stanziate in legge di bilancio devono infatti essere ulteriormente incrementate ed è necessario proteggere gli stipendi dagli effetti dell’inflazione. – proseguono Cgil, Cisl, Snals e Savt “Non è accettabile procedere con un “sistemi a premi”, che coinvolge pochi lavoratori e non valorizza adeguatamente le professionalità”.
I sindacati chiedono di rafforzare gli organici anziché tagliarli – il d.l. 36 si prevede il taglio di 11.600 unità di personale – e di dare stabilità al lavoro, attraverso un sistema di reclutamento che assicuri la copertura dei posti vacanti e preveda reali opportunità di stabilizzazione per il personale precario. Con il d.l. 36 si prevede il taglio di 11.600 unità di personale. Altre richieste riguardano l’eliminazione delle “classi pollaio” per migliorare la didattica e contenere gli effetti della dispersione scolastica e della denatalità; predisporre un efficace sistema di reclutamento e di stabilizzazione del personale precario, non basato su nozionistici concorsi a quiz.
“Siamo di fronte ad un salto nel passato e non nel futuro, come la politica vorrebbe far credere attraverso il d.l. 36, utilizzando termini come “coaching”, “mentoring”, “tutoring” ed altre simili amenità.”