Sono 587 i ragazzi che, sul totale dei 1.203 neo iscritti al prossimo anno scolastico 2023/2024, hanno scelto di optare per un percorso di studi liceali. Lo confermano i dati circa le iscrizioni alle classi prime delle scuole secondarie di secondo grado. La predilezione accordata agli istituti tecnici è invece del 28,7%, mentre quella per i percorsi di istruzione e formazione professionale e per gli istituti professionali sono rispettivamente del 7,1% e del 15,4%.
I licei
Nonostante percentuali elevate che raggiungono la soglia del 48,8% delle preferenze per i licei valdostani, in controtendenza con statistiche nazionali pari al 57,1% si registra quest’anno un lieve calo del -1,2% rispetto all’anno passato. Secondo quanto precisato dalla Sovrintendenza regionale agli studi, il gradimento più elevato è quello riservato ai percorsi scientifici al 15,9% (-1,9 %); seguono scienze umane al 13% (+3,2%), linguistico al 9,7% (-0,2%), artistico al 4,7% (-1,7%), classico al 3,6% (-0,8%) e musicale all’1,9% (-0,2%).
Gli alunni in futura iscrizione ai licei del capoluogo sono 487, ripartiti in 228 presso il Regina Maria Adelaide (139 per scienze umane e 89 per scienze applicate), 136 presso il Liceo scientifico e linguistico Édouard Bérard (80 per lo scientifico e 56 per il linguistico) e 123 presso il Licam (57 per l’artistico, 43 per il classico e 23 per il musicale); anche il Liceo linguistico paritario di Courmayeur accoglierà da quest’anno 31 nuove matricole, contro le 69 degli orientamenti scientifici (22), linguistici (30) e umanistici (17) dell’Isiltp di Verrès.
Gli istituti tecnici e le scuole professionali
Mentre le scelte degli istituti tecnici hanno subito una lieve flessione in negativo (-0,6%) rispetto all’anno passato, esse si confermano in linea con un dato nazionale fermo al 30,9% degli studenti: i giovani valdostani si dimostrano maggiormente orientati verso il settore tecnologico (17,5%) rispetto invece al settore economico (11,2%).
I percorsi di istruzione e formazione professionale hanno raccolto quest’anno il 7,1% delle preferenze, contro il 7,6% dell’anno passato. Di segno opposto sono invece i numeri riferiti agli istituti professionali, che hanno subito un aumento del +2,3%; qui gli indirizzi favoriti restano quelli dei servizi per la sanità e l’assistenza sociale (6,4%) e quello dei servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera (4,6%), mentre a fronte di una decrescita nell’interesse per industria e artigianato, cresce quello verso l’indirizzo di recente istituzione di gestione delle acque e risanamento ambientale.
Quanto al centro città, saranno 203 i prossimi frequentatori dell’Istituzione scolastica di istruzione tecnica Innocenzo Manzetti, di cui 182 improntati al settore tecnico economico o tecnologico e soltanto 21 al nuovo percorso professionale di impianto idrico e paesaggistico; sono per converso 127 gli iscritti all’Istituzione scolastica di istruzione tecnico-professionale regionale Corrado Gex, mentre soli 50 quelli iscritti ai due orientamenti l’uno tecnico (37) e l’altro professionale (13) dell’Insitut agricole régional. Il Don Bosco è stato opzionato da 27 giovani valdostani interessati sia al programma di riparazione di veicoli a motore (25) sia al programma per tecnici impiantisti elettrici (2), ma l’omonimo istituto paritario di Châtillon ha visto ben 32 nuove adesioni votate a industria e artigianato (15), manutenzione e assistenza tecnica (15) e servizi sanitari (11). Se i prossimi albergatori e ristoratori della regione formati presso l’Istituto regionale professionale alberghiero di Châtillon saranno 68, con predilezione per enogastronomia e ospitalità (55) piuttosto che per la ristorazione (13), le proposte pensate per benessere (14) e informatica (9) del Progetto formazione di Pollein e Brissogne hanno convinto un totale di 23 allievi. Spostandosi a Verrès, in conclusione, gli indirizzi specificatamente tecnici e professionali dell’Isiltp hanno attirato 86 ragazzi tra sociale (11), economia (20), elettronica (13), informatica (28) e turismo (14).
Tra formazione e famiglie
“Il ruolo fondamentale della scuola nel percorso di orientamento non si deve limitare alle fasi di transizione, ma deve riguardare l’intero percorso formativo dell’alunno e deve coinvolgere in modo attivo le famiglie – il commento sottolinea dell’Assessore Luciano Caveri -. Solo grazie a una scelta consapevole e ponderata, che valorizzi le potenzialità e i talenti degli studenti, si potrà contribuire a contrastare l’abbandono scolastico e a rispondere alle esigenze del territorio”.