Sono la sicurezza sul posto di lavoro e l’equità di trattamento per i lavoratori dello stesso settore i due aspetti che maggiormente preoccupano i sindacati della scuola, Flc-Cgil, Cisl-Scuola, Savt-École e Snals- Confsal, della sperimentazione 0-6 in Valle d’Aosta.
“La questione della sicurezza è stata più volte da noi sollevata negli ultimi quattordici mesi, durante le riunioni con i responsabili dell’Assessorato: solo a seguito delle continue sollecitazioni sindacali nella bozza di protocollo è stata inserita una specifica parte, relativa alla sicurezza, che andrà a definire compiti e responsabilità delle parti interessate.” spiegano in una nota i sindacati. “Per quanto riguarda Jovençan, pur sicuri che siano stati preventivamente stabilite rispettive competenze ed eseguiti i sopralluoghi richiesti in questi casi, rimaniamo sconcertati poiché nessuna informazione preventiva è stata fornita ai Sindacati e si è a lungo millantato che la Scuola dell’infanzia fosse aperta dalle 8 del mattino, quando la maestra era presente dalle 9, come riconosciuto dalla stessa responsabile dell’istruzione a livello comunale. In tal modo, si ingenera l’idea che la maestra e l’educatrice dell’asilo nido svolgano il medesimo lavoro, quando per formazione personale, tipologia di contratto e finalità dei rispettivi ambiti lavorativi questo non corrisponde a verità”.
I sindacati nel febbraio scorso avevano avviato una petizione, raccogliendo 1621 firme, rivolta al Presidente della regione ed al Presidente del Celva per richiedere “la presenza stabile dei bidelli nella scuola dell’infanzia, così da garantire sempre la presenza contemporanea di almeno due adulti in ciascun plesso”.
I sindacati chiedono poi una revisione del rapporto adulto/bambini” riducendo la dimensione dei gruppi affidati ai singoli insegnanti o educatori, prevedere spazi interni ed esterni adatti (non è pensabile, ad esempio, aprire nuovi spazi educativi per lo Zerosei senza spazi verdi all’esterno, come un prato …), potenziare l’organico della scuola dell’infanzia e del personale non docente”.
Sull’equità di trattamento i sindacati ricordano come “in un periodo di crisi demografica quale l’attuale, non si tratta di un problema di poco conto: l’iscrizione all’asilo nido non è sottoposta alle medesime regole della Scuola dell’Infanzia, ma introdurre il principio che la frequenza del nido in un comune diverso da quello di residenza permette poi di iscriversi alla Scuola in quel comune negherebbe i criteri seguiti finora dalla Sovrintendenza nella determinazione degli organici. L’introduzione dello Zerosei impone, pertanto, una scelta di natura politica: la Regione liberalizzerà le iscrizioni o continuerà a imporre l’iscrizione “di zona”, salvo derogarla nei comuni che hanno introdotto lo Zerosei?”
2 risposte
Voglia di lavorar saltami addosso, diceva mio nonno….
I sindacati valdostani, come sempre, arrivano dopo la musica. Svegliaaaaaaa