2009 Anno internazionale dell’Astronomia: un motivo in più per puntare gli occhi al cielo

Quattrocento anni fa due eventi, a firma di Galileo Galilei e di Giovanni Keplero, contribuirono ad aprire l'era della moderna astronomia. L'Osservatorio di Saint-Barthélemy : luogo privilegiato di ricerca e divulgazione delle meraviglie del cielo.
Prof. Enzo Bertolini
Società
L’era della moderna astronomia deve i suoi albori agli importanti contributi del 1609, anno in cui Galileo Galilei fece la sua prima osservazione al cannocchiale e anno di uscita del volume “Astronomia nova” di Giovanni Keplero, che sulla scia della teoria copernicana, formulò le leggi sul moto dei pianeti ed il principio delle orbite ellittiche. Per questo motivo a 400 anni di distanza il 2009 è stato proclamato dall’Unesco, su proposta dell’International Astonomical Union (IAU), l’associazione che raccoglie i circa diecimila astronomi professionisti del mondo, Anno Internazionale dell’Astronomia. Ci saranno per questo più occhi puntati al cielo nel 2009? E’ probabile, e luogo privilegiato per tali osservazioni è l’Osservatorio Astronomico della Valle d’Aosta, che trova sede ai 1675 m di quota di Loc. Lignan a Saint-Barthélemy nel comune di Nus. Grazie alla sua importante e riconosciuta attività di ricerca scientifica l’Osservatorio si è guadagnato notorietà e collaborazioni scientifiche di profilo internazionale. “Per un centro di ricerca come il nostro – spiega il prof. Enzo Bertolini, Direttore della fondazione Clément Fillietroz e scienziato di fama internazionale – ogni anno è l’anno dell’Astronomia”. Di fatto l’Osservatorio è una fucina in continua attività notturna e diurna. Grazie a condizioni privilegiate di osservazione, dovute al limitato inquinamento luminoso e ad un cielo particolarmente pulito, la ricerca scientifica iniziata nel 2006, dopo la convenzione con l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), si è concentrata su quattro progetti in particolare: studio della corona solare, monitoraggio e studio di asteroidi, studio della luce proveniente da nuclei galattici attivi, e ricerca di pianeti extrasolari. I risultati di questi lavori a contatto diretto con l’universo sono stati oggetto di pubblicazioni scientifiche apparse su riviste specializzate di livello mondiale e, uniti alle collaborazioni con centri di ricerca internazionali, confermano oggi la valenza e la bontà dell’attività intrapresa in questi anni.
Oggi sono quattro i ricercatori che operano presso di noi – racconta Bertolini – La ricerca in questo campo richiede un impegno continuo, si lavora di notte, momento dell’osservazione, e di giorno si elaborano i dati. Ecco perché è necessario diventare quasi “eremiti”: i nostri giovani ricercatori vivono qui, non potrebbero fare altrimenti, fanno ricerca e attività di divulgazione. Tale aspetto di comunicazione avviene nei diversi appuntamenti e iniziative che ogni anno proponiamo al pubblico e in occasione degli stages che qui si svolgono in collaborazione con le istituzioni scolastiche valdostane e con istituzioni universitarie”. L’apertura al mondo accademico diventa fondamentale, infatti, poiché stagisti e studenti di oggi possono rappresentare ipotetici e futuri ricercatori da inserire un domani nel costante lavoro portato avanti dall’Osservatorio Astronomico di Lignan, la cui strumentazione astronomica ha un ruolo particolarmente significativo sia a livello italiano che europeo.
Sul fronte del rapporto con il mondo della scuola di particolare rilievo sul territorio valdostano è la collaborazione, tra le altre, con l’Istituzione scolastica Saint-Roch. “Ci rechiamo in questa istituzione scolastica – racconta con soddisfazione Bertolini –  come in altre del territorio, per un percorso di avvicinamento all’astronomia e all’astrofisica, attraverso appositi laboratori rivolti a bambini a partire dall’ultimo anno di asilo fino alla terza media. Non ci dispiacerebbe diventare il laboratorio astronomico delle scuole valdostane”.  

In occasione dell’Anno Internazionale dell’Astronomia l’attività dell’Osservatorio prosegue a pieno ritmo e con un’attenzione particolare rivolta ad alcuni temi inseriti in un progetto culturale caratterizzato da iniziative e appuntamenti che ripercorreranno nel corso dell’anno 2009, il cammino compiuto dalla scienza proprio a partire da quello che è accaduto 400 anni fa. Nei primi quattro mesi del 2009 sarà sviluppato il tema “Da dove veniamo” con la riscoperta delle radici, dei grandi scienziati e delle basi ormai consolidate che hanno dato avvio alla moderna astronomia. Da maggio ad agosto il filone “Dove siamo” metterà in primo piano l’attualità della ricerca, le risposte più plausibili relative ai problemi ancora oggi irrisolti, e le teorie allo studio. Infine, l’anno si chiuderà con il tema “Dove andiamo” concentrato sui campi di studio futuri ma per i quali è necessaria una programmazione a partire dal tempo presente. La scoperta dell’universo e delle sue stelle, galassie e pianeti continua per il pubblico attraverso le visite guidate diurne e notturne, valorizzate dall’iniziativa “Sabato del mese” , un’iniziativa di divulgazione che propone a scadenza mensile un’occasione in più per conoscere il cielo sopra di noi e che è inserita nel calendario delle manifestazioni ufficiali organizzate dall’Italy National Node per l’Anno internazionale dell’Astronomia. L’estate non mancheranno gli incontri “Etoile et musique” ad agosto e il tradizionale appuntamento con “Star Party” dal 18 al 20 settembre.
Per informazioni su programmi e iniziative dell’osservatorio: www.oavda.it

Chi è Enzo Bertolini
Scienziato di fama internazionale, veronese, si è laureato in ingegneria industriale elettrotecnica e successivamente specializzato in fisica nucleare applicata, presso l’Università di Padova (1958). Ha lavorato al CERN di Ginevra nel campo della fisica delle alte energie, quindi all’ENEA di Frascati nel campo delle applicazioni della fisica del plasma (conversione diretta dell’energia per via magneto-idro-dinamica e fusione nucleare). Dal 1973 al 1997 è stato membro della direzione del Progetto JET dell’Unione Europea (nel Regno Unito), dove ha coperto vari incarichi operativi nella progettazione, costruzione ed operazione della macchina JET, tra cui quello di Chief Engineer. Ha continuato a lavorare la JET fino al 2005, quale ‘advisor’ prima del Direttore del JERT e poi del Direttore della UKAEA (United Kingdom Atomic Energy Authority).  Il JET è a tutt’oggi ancora il più importante esperimento al mondo per lo studio dell’energia di fusione. Nei settori di ricerca sopra indicati ha presentato a congressi e/o pubblicato su riviste internazionali, più di 120 lavori. Dal 1969 Enzo Bertolini, ha iniziato la sua collaborazione con l’Università di California, dove è Adjunct Professor dal 1986, insegnando corsi nel settore delle nuove fonti di energia. Enzo Bertolini è stato ed è membro di vari comitati tecnici e scientifici  del CERN, dell’Agenzia Spaziale Italiana, della Commissione Europea e del KBSI (Korean Basic Science Institute). Fa inoltre parte del pool dei valutatori delle proposte di ricerca per accedere ai finanziamenti del Programma Quadro di Ricerca dell’Unione Europea, nei settori della fisica e dell’inegneria.
Dal 2006 è Direttore dell’Osservatorio Astronomico della Valle d’Aosta.

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