A Cogne i ricercatori di tutto il mondo si interrogano sulla marmotta e sui cambiamenti climatici

29 Agosto 2008
Considerare la marmotta come risorsa per il turismo e di educazione ambientale. E’ questo uno dei progetti di cui si parlerà dal 3 al 6 settembre presso il Centro Congressi Maison Grivola a Cogne, in occasione del VI Incontro Internazionale “Marmotte in un mondo che cambia”, organizzato dall’Associazione Les Echos in collaborazione con l’Università della Valle d’Aosta, il Comune di Cogne, l’Assessorato regionale all’Agricoltura e alle Risorse Naturali e il CELVA.
Un progetto che partendo da esperienze attualmente in fase embrionale, legate più al territorio valdostano, potrebbe in futuro diventare una delle tante strade possibili per salvaguardare questo animale. “La marmotta infatti è un animale stanziale, diurno, facilmente visibile – spiega la prof.ssa Daniela Lenti Boero, docente di Psicobiologia presso la Facoltà di Psicologia dell’Università della Valle d’Aosta e Responsabile del comitato scientifico – Considerarla come risorsa turistica è interessante. Per chi viene dalla città, infatti, il contatto con questo animale rappresenta un’esperienza molto forte”.

Il convegno è l’occasione di incontro per i ricercatori che in tutto il mondo studiano le 15 specie di marmotte esistenti e che si riuniscono ogni tre anni per discutere i progressi delle loro ricerche. I circa 70 ricercatori provengono in particolare dai diversi Paesi dell’emisfero boreale (Inghilterra, Francia, Germania, Spagna, Stati Uniti, Russia, Ucraina, Uzbekistan…). Sarà un convegno a 360° all’interno del quale sarà scattata una fotografia completa sulla marmotta, oltre all’analisi dei futuri  cambiamenti climatici e conseguenti mutamenti sulla flora e sulla fauna del nostro e di altri paesi.

Oggi la marmotta non è un animale a rischio ma nei prossimi 20 anni lo scenario potrebbe cambiare. “La marmotta è un animale che vive in ambienti aperti, luoghi ideali per l’avvistamento dei predatori  – spiega ancora la prof.ssa Daniela Lenti Boero – i cambiamenti climatici porteranno in futuro ad un innalzamento del limite delle foreste con conseguenti rischi per la marmotta che dovrà adattarsi. In alcuni Paesi, alcune specie di marmotte si sono già adeguate, soprattutto in bassa quota, a convivere con ambienti antropizzati: margini di campi di mais, solchi dei torrenti…sono aspetti che analizzeremo nel convegno.Tra i temi non mancheranno gli approfondimenti su come salvaguardare le praterie alpine e la fauna, dato che proprio  l’ambiente alpino e il suo ecosistema saranno tra gli ambienti più a rischio".

Quante marmotte ci sono in Valle d’Aosta
E’ un dato difficile da ottenere con certezza. L’ultimo dato ufficiale relativo al piano di censimento della marmotta risale al 2002 e parla di una popolazione pari a circa 50mila esemplari su tutto il territorio regionale. Dal 2003 al 2006 la popolazione è rimasta stabile, con un lieve decremento. I censimenti sulla marmotta sono difficili da effettuare con precisione. Paolo Oreiller, responsabile della Direzione Flora e Fauna dell’assessorato regionale all’Agricoltura, precisa “Dal 2003 utilizziamo per i censimenti 20 aree campione. Si tratta di censimenti indiretti condotti in primavera e che prendono in considerazione il numero di tane invernali. Altri dati vengono raccolti da conteggi diretti relativi alle colonie estive”.  Mancano a questa fotografia i dati relativi al Parco del Gran Paradiso.

Qualche curiosità dal mondo
Al mondo sono conosciute 15 specie di marmotte: abbiamo la marmotta alpina, che ben conosciamo, la marmotta caudata dell’Uzbekistan, la marmotta del Kamcakta, quella himalayana, la marmotta bobak nelle steppe dell’Eurasia. La marmotta vive sono nell’emisfero boreale. Delle tante specie due in particolare sono oggi a rischio estinzione: la marmotta di Vancouver in Canada e la marmotta caudata. La prima oggi è rappresentata da 300 esemplari, e su questa specie a sé stante è attivo un progetto di recupero. Sulla marmotta rossa o caudata si parla di 10mila esemplari rimasti. Una specie questa che è presente nel libro rosso degli animali da salvare.

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