Ad Aosta torna la Consulta comunale per le mense scolastiche

Il ritorno della Consulta, attiva fino al 2007, è stato annunciato ieri in I Commissione dall'assessore all'istruzione Samuele Tedesco. L'obiettivo - con il nuovo appalto in partenza a giugno - è quello di coinvolgere famiglie e Istituzioni scolastiche.
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Società

Mentre il Comune di Aosta prepara il terreno per il prossimo appalto delle refezioni scolastiche del capoluogo – che andrà a scadenza e giugno, con le linee guida approvate di fresco –, da piazza Chanoux l’Amministrazione ha deciso di rispolverare la Consulta comunale per le mense scolastiche.

Ieri, 27 aprile, durante i lavori della prima CommissioneSviluppo economico e culturale” – riunita in seduta consultiva – l’assessore all’Istruzione Samuele Tedesco ha spiegato la nuova genesi di un organismo abbandonato nel lontano 2007: “Il tutto parte da quel famoso report di Food Insider, l’osservatorio sulle mense scolastiche che ci vedeva al 45° posto su 54 comuni attenzionati. Abbiamo ricevuto una scheda di valutazione sul menù che abbiamo cambiato, e dopo diversi confronti con i genitori, abbiamo fatto un grandissimo passo avanti, passando da 54 punti a quasi il doppio”.

Da qui la necessità di un dialogo – e di un coinvolgimento – più fitto tra le parti: “Da parte dei genitori c’erano state parecchie critiche, soprattutto per il menù in bianco e le diete particolari – prosegue Tedesco –. Ci siamo accorti che un incontro attivo con le famiglie può illuminare il cammino delle politiche alimentari. La Consulta riprende i compiti del 2007 sulle proposte e le variazioni dei menù, con le analisi sul gradimento dei piatti, ma anche con la promozione iniziative, dibattiti e incontri sull’educazione alimentare e dovrà esprimere un parere sulla strategia di comunicazione che ditta dovrà presentare in sede di gara, parlando con il territorio e le realtà associative e territoriali”.

Nei piani assessorili – ma ancora da definire – la Consulta sarà composta da cinque genitori (uno per ogni Istituzione scolastica aostana) nominati dal Consiglio di Istituto, due consiglieri comunali o loro delegati (uno di maggioranza e uno di opposizione), un dirigente scolastico (in rappresentanza di tutte le scuole del capoluogo), i responsabili del Servizio igiene, alimenti e nutrizione dell’Usl, un rappresentante tra enti e associazioni che si occupano di politiche alimentari e l’assessore all’Istruzione stesso.

“Come qualsiasi altra Commissione consiliare – ha aggiunto Tedesco –, avrà anche una funzione di controllo nei refettori, con visite non programmate, senza avvisare le scuole e gustando un campione del pasto offerto nella giornata. Sono previste anche visite ai centri di cottura delle ditte che parteciperanno alla gara”.

Qualche perplessità arriva dai banchi dell’opposizione, segnatamente da Bruno Giordano (Lega): “Una Consulta così larga rischia di essere di difficile operatività – ha detto in aula –. Poi non parliamo mai dei costi: quanto pagano, o non pagano, gli utenti del servizio mensa? Qual è la percentuale di copertura dei costi della mensa rispetto all’utenza?”.

Con un appunto che guarda fuori dalle mura delle scuole: “Va bene ascoltare il nutrizionista ed il mangiare sano, ma come si pensa di combattere la cultura delle multinazionali? Avete mai visto pubblicità di broccoli e cavoli in tv?”.

“L’aspetto dell’educazione alimentare deve essere molto curato – spiega invece Sergio Togni, anch’egli in quota Lega –, partendo in parallelo anche con gli insegnanti. È importante avere ben chiaro cosa significa nutrirsi e farlo bene. Un aspetto di formazione specifica anche per la stessa Consulta, sarebbe cosa positiva”.

Suggerimento raccolto dall’assessore: “Possiamo prevedere la formazione nel Regolamento della Consulta – ha replicato –. A noi interessa farla anche a chi presta assistenza al pasto, ed è coinvolto in prima istanza nel pranzo dei bambini. Questo, avvalendoci anche dell’Università della Valle d’Aosta e di figure molto specifiche nel campo dell’alimentazione, per formare il personale per rendere il momento del pasto sia parte della scuola ma anche un tempo cui si stacca, imparando ma con gusto”.

Il mese prossimo, il regolamento della Consulta tornerà in Commissione, questa volta in fase deliberativa, in attesa del Consiglio comunale del 25 e 26 maggio che dovrebbe approvarne il ritorno.

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