Ventuno volti, ventuno donne che hanno scritto non solo la storia dell’Italia ma quella più importante, dando un apporto fondamentale ad una Costituzione repubblicana che, senza di loro, sarebbe stata diversa. Ma che, purtroppo, sono state dimenticate.
Per restituire loro memoria, dal 7 aprile all’8 maggio, la Caffetteria della Cittadella dei Giovani di Aosta ospiterà la mostra “Le Madri della Repubblica. Ieri, oggi, domani. Insieme le donne fanno l’Italia”, organizzata da Dora – Donne in Valle d’Aosta, il Coordinamento Donne dello Spi Cgil, l’associazione Diritto al futuro, Anpi Valle d’Aosta e l’associazione Toponomastica femminile.
Non solo una mostra, però, e non solo una serie di attività che si snodano attorno all’esposizione. Il passaggio – necessario e troppo spesso dato per scontato – è quello dalla memoria deve portare all’attualità. Al qui e ora.
“Il fatto che ci siano poche donne nelle amministrazioni è un vulnus della democrazia – spiega Giacinta Prisant di Dora -. La mostra vuole far vedere quanto invece abbiano fatto le donne, e queste madri costituenti, tutte uscite dalla Resistenza, per l’Italia. Una questione interessante soprattutto per le nuove generazioni che magari non ne sono a conoscenza.
La spinta arriva dall’associazione Toponomastica femminile, e lo racconta la referente del progetto Sara Marsico: “la toponomastica è un problema, ne fanno parte delle persone che si reputano importanti per una città, e questa memoria è stata decisa solo dagli uomini. Dalla nostra indagine emerge che le vie dedicate alle donne sono dal 3 al 5% per quanto riguarda le città, mentre gli uomini sono al 40% La nostra mission è quella di portare alla me”.
“Questa mostra – prosegue – parla di donne interessantissime. Donne che hanno fatto parte tutte della Resistenza, chi imbracciando le armi, chi assistendo o facendo la staffetta. Ma tutte sono state antifasciste e molte insegnanti, molte laureate, ma anche casalinghe, sindacaliste. In Parlamento hanno imparato a fare squadra. E mi piace ricordare che, in occasione dell’approvazione dell’articolo 11 si unirono, tenendosi per mano nell’emiciclo. Se non ci fossero state loro, con questo sguardo di genere, probabilmente la Costituzione non sarebbe stata la stessa a partire dall’articolo 3, la chiave di volta della Carta. Dobbiamo essere riconoscenti per questo lavoro. Finora nelle scuole si è potuto prescindere da loro. Oggi invece, portarle alla luce è un’opera di risarcimento nei confronti del genere femminile”.
Poi la proiezione verso il presente e i problemi che ancora oggi restano insoluti. In programma, infatti, il 14 aprile, c’è anche una conferenza per mettere la questione sul piatto, con uno sguardo a campo largo: “Le disuguaglianze di genere incidono ancora molto sulla vita sociale – spiega invece Massimo Zanetti, professore associato di Sociologia all’Università della Valle d’Aosta e Presidente dell’associazione Diritto al futuro -. Il mio intervento sarà l’occasione per parlarne. Le giovani studentesse dell’Ateneo spiegheranno come le diseguaglianze di genere sono raccontate dai mass media, ma anche la condizione dell’occupazione femminile giovanile, la difficoltà a costruire una progettualità lavorativa, e i diritti civili nel nostro paese e al di fuori, come l’emblematica condizione delle donne in Afghanistan”.
Discorso che si lega a quello di Chiara Allera Longo, Segreteria dello Spi Cgil e responsabile del Coordinamento Donne: “La memoria e la sua narrazione fanno parte del nostro dna. Una memoria che vuole essere riflessione per leggere ed interpretare il presente, con l’obiettivo di costruire una memoria di comunità. E questo progetto racchiude tutto ciò a cui teniamo tanto, ed il suo valore aggiunto è il fatto che ci siano si incontrino varie generazioni. Si parte dalla memoria per arrivare all’oggi e, grazie all’impegno politico e sociale delle donne, guardare il percorso che dobbiamo ancora fare”.
E la memoria, da sempre, è al centro della storia – e delle attività – dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia, come spiega la rappresentante Erika Guichardaz: “Questa iniziativa non poteva non vederci coinvolti, visto che le donne costituenti erano antifasciste, alcune partigiane combattenti. E tutte avevo ben chiaro cosa dovesse essere la nostra Costituzione, che è da sempre il nostro faro. La volontà dell’Anpi è quella di far rivivere la storia delle donne della Resistenza che non sono state valorizzate. Anche ad Aosta le vie intitolate alle donne sono davvero pochissime, e accolgo con favore quanto uscito dal Comune per portare a nuove intitolazioni”.
“L’idea di fare venire questa mostra ad Aosta è nata anche dall’esigenza di parlare dell’importanza della memoria al femminile, del ruolo delle donne nella politica e nell’amministrazione e di come sia possibile legarsi al passato aggiunge in chiusura la consigliera regionale di parità Katya Foletto -. Le madri costituenti sono ignote ai più. Questo è un lavoro di recupero della memoria e la sua associazione con l’attualità, che va fatto in modo continuativo”.
Le 21 Madri della Repubblica
Sono state: Adele Bei, Bianca Bianchi, Laura Bianchini, Elisabetta Conci, Maria De Unterrichter Jervolino, Filomena Delli Castelli, Maria Federici, Nadia Gallico Spano, Angela Gotelli, Angela M. Guidi Cingolani, Leonilde Iotti, Teresa Mattei, Angelina Livia Merlin, Angiola Minella, Rita Montagnana Togliatti, Maria Nicotra Fiorini, Teresa Noce Longo, Ottavia Penna Buscemi, Elettra Pollastrini, M. Maddalena Rossi e Vittoria Titomanlio.
Il programma
7 aprile – ore 15
Auditorium Cittadella dei Giovani
Brano di apertura.
Con le classi II A, D, E della Scuola media ad indirizzo musicale “E. Martinet” e Sfom;
Le Madri della Repubblica, pioniere di parità
Presentazione della mostra con Sara Marsico, referente dell’associazione Toponomastica femminile.
14 aprile – ore 16.30
Sala convegni Bcc valdostana
Disuguaglianze di genere, precarietà occupazionale, denatalità. Le donne tra lavoro e maternità
Massimo Zanetti – professore associato di Sociologia dell’Università della Valle d’Aosta e presidente dell’associazione Diritto al Futuro.
21 aprile – ore 16.30
Sala convegni Bcc valdostana
Libere, ribelle, resistenti
Maria Cilloni – Segretaria nazionale Spi Cgil, responsabile nazionale Donne Spi Cgil.
28 aprile – ore 16.30
Sala convegni Bcc valdostana
Come i mass media leggono le questioni di genere:
“I giovani e le prospettive lavorative in Italia” – Francesca Angelini, Eleonora Faedi, Nicole Sara Scarpa, Giacomo Tomasi Cont
“La situazione delle donne in Afghanistan” – Nicole Cerutti, Rebecca Favro
“Il Ddl Zan” – Giulia Gili-Tis, Sara Bellini, Alice Gianotto e Martina Carrel
5 maggio – ore 16.30
Cittadella dei Giovani
Visita guidata della mostra
A cura di Anpi Valle d’Aosta