Adozioni internazionali, un’opportunità in più per gli aspiranti genitori valdostani

Da oggi si può ricorrere anche ai servizi dell'Arai, unica agenzia autorizzata pubblica d'Italia. Per le coppie interessate è previsto un contributo regionale pari a un massimo di 5mila euro per l'abbattimento dei costi che comporta un'adozione.
La conferenza stampa di presentazione
Società

Buone notizie per le famiglie valdostane che intendono avviare le procedure per l’adozione internazionale. Nel 2009 la Regione Valle d’Aosta ha firmato una convenzione triennale con l’unica agenzia pubblica per le adozioni internazionali, l’Arai, che opera in Piemonte. Quattro o cinque coppie all’anno, mediamente, si rivolgono a una delle numerose agenzie private accreditate per essere accompagnate in questo percorso, particolarmente complesso anche dal punto di vista burocratico. Le coppie interessate avranno ora un’opportunità in più nella scelta dell’ente autorizzato. Oltre a potersi avvalere anche dei servizi dell’Arai, analoghi a quelli delle altre agenzie, i richiedenti beneficeranno anche di un abbattimento dei costi, grazie a uno speciale contributo regionale.
 
Le procedure di adozione internazionale, infatti, sono certamente onerose, anche se negli ultimi anni sono stati fatti dei passi avanti. L’intero iter, che comprende l’accompagnamento da parte di un’équipe in Italia e all’estero e l’ eventuale soggiorno nel Paese d’origine del minore, ha dei costi non indifferenti per le tasche dei futuro genitori, che attualmente spendono mediamente 12-15 mila euro.  

La Regione ha stanziato, tramite la convenzione con l’Arai, un contributo di 180 mila euro, ovvero sessantamila euro all’anno per tre anni. La metà del fondo è destinato alla facilitazione economica delle famiglie che decidono di adottare minori stranieri. “Ogni coppia – ha spiegato Maria Grazia Fois, della Direzione politiche sociali dell’assessorato alla sanità, salute e politiche sociali – potrà così risparmiare fino a cinquemila euro, che non le verranno erogati direttamente, ma saranno detratti, a monte, dalle spese da sostenere”.

La Regione, come prevede la convenzione dell’Aia, utilizzerà l’altra metà dei contributi, ovvero trentamila euro all’anno dal 2009 al 2011, per finanziare progetti di cooperazione e sostegno dell’infanzia nei Paesi dove opera l’agenzia.
“In questo modo – ha sottolineato Albert Lanièce, assessore regionale alla sanità, salute e politiche sociali – speriamo di offrire il nostro appoggio agli aspiranti genitori, che talvolta, di fronte alla complessità del percorso di adozione internazionale, alla lentezza della burocrazia e ai costi, si scoraggiano fino al punto di rinunciare”.

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