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Al via i festeggiamenti per i 150 anni di fondazione del corpo degli alpini

In piazza Chanoux si è svolta la tradizionale cerimonia dell’alzabandiera, con successiva consegna del Cappello Alpino ai frequentatori del corso Modulo Integrativo Truppe Alpine e deposizione di una corona ai caduti.
Società

Hanno preso il via oggi, giovedì 17 marzo, giornata nazionale dell’Unità d’Italia, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera  i festeggiamenti per i 150 anni di fondazione del corpo degli alpini. 

In piazza Chanoux si è svolta la tradizionale cerimonia dell’alzabandiera, con successiva consegna del Cappello Alpino ai frequentatori del corso Modulo Integrativo Truppe Alpine e deposizione di una corona ai caduti. Dopo i discorsi delle autorità, tutti i Gagliardetti hanno sfilato per le vie del centro fino a piazza Roncas, dove è stata scoperta la targa commemorativa sull’edificio già sede della 8^ Compagnia Aosta, la prima Compagnia di Alpini formatasi dopo la firma del Regio Decreto del 1872.

“Sono certo che quando Giuseppe Perrucchetti nel 1872 ideò e portò a termine l’operazione alpini non pensasse, non solo dal punto di vista militare, ma anche umano di dare avvio ad una rivoluzione di tale portata che segnò, non solo la nostra vita, ma quella dell’Italia.  – evidenzia nel suo discorso il presidente dell’Ana Carlo Bionaz – In pochi anni gli alpini diventarono i protagonisti di un mito guerriero, così incisivo da giungere fino ai giorni nostri, anche se non sono mai stati i più feroci in battaglia e nemmeno i più disciplinati”.

Nei discorsi delle autorità non manca il riferimento al conflitto ucraino.
“Il rumore assordante delle armi ha interrotto l’armonia della pace in Europa, costruita su decenni di convivenza tra le differenze.  – il Presidente della Regione Erik Lavevaz – Vediamo le immagini di città bombardate, con vittime civili: è una tragedia che coinvolge tutti noi. Giornate come oggi sono spesso dedicate al ricordo di chi ha combattuto per la propria patria, insegnandoci in questo il valore della pace. Oggi il nostro pensiero, quindi, va a quella parte d’Europa che ha smarrito la certezza che la pace sia l’unica opzione: guardiamo all’Ucraina chiedendo che tacciano le armi, che venga scacciata la paura che civili e militari hanno della caduta delle bombe”.

“Ci insegnate che non occorre avere un nemico incarnato in un uomo e in uno stato ostile per sentirsi uniti: basta la vita e le avversità che sparge davanti alla strada che ciascuno di noi è chiamato a percorrere,  – gli fa eco il sindaco di Aosta Gianni Nuti – basta il Male – diffuso nella natura almeno quanto il Bene – per indurci a salire in cordata legando le nostre vite a vicenda, per scaldarci reciprocamente quando tutto intorno è algido e inospitale. E gli alpini lo sanno fare bene oggi come centocinquant’anni fa”.

Per il Presidente del Celva Franco Manes “qualcuno può vedere come fuori luogo una celebrazione nel momento in cui si vede come l’umanità non abbia imparato nulla dalla propria storia. Ma il senso sta proprio nel non dimenticare e nell’esaltare il rispetto del sacrificio e della memoria”. 

Dopo la cerimonia inaugurale, i festeggiamenti proseguiranno durante l’estate con un susseguirsi di diversi eventi e attività che spazieranno dalla condotta di ascensioni su 150 cime italiane suddivise in diversi gradi di difficoltà e che vedranno la corale partecipazione di “penne nere” in armi e non interessando, per quanto riguarda il territorio valdostano : Monte Bianco, Monte Rosa, Monte Dolent, Grandes Murailles, Gran Paradiso, Monte Emilius per arrivare poi sino alla Marmolata, Pale di San Martino, Cime di Lavaredo. A suggello della componente addestrativa prettamente montana, nel mese di giugno, partirà alla volta del Perù una spedizione pianificata e condotta da personale militare altamente specializzato in forza alla Sezione Alta Montagna (SMAM) del Centro Addestramento Alpino di Aosta con l’obiettivo di conquistare la cima del “Siula grande” (6.344 m).

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