“Rigenerazione del patrimonio edilizio come stimolo per lo sviluppo delle comunità”: questo il tema del convegno tenutosi il 1° aprile presso la Sala Maria Ida Viglino del Palazzo Regionale di Aosta. L’incontro è stato un’occasione di confronto tra i rappresentanti degli enti coinvolti – Gal Valle d’Aosta, Politecnico di Torino, Fondazione Courmayeur Mont Blanc e Consorzio degli enti locali della Valle d’Aosta – e alcuni ospiti che hanno illustrato delle buone pratiche nel ripensare i luoghi in un’ottica sostenibile. Il tema centrale è stato subito portato sul tavolo della discussione, sin dai saluti istituzionali. Gli assessori regionali Davide Sapinet e Carlo Marzi hanno infatti sottolineato “l’importanza di riflettere sulle trasformazioni delle comunità di montagna a rischio spopolamento” e “la volontà dei valdostani di non essere ‘piccoli e pochi’ ma ‘vicini e primi’”. A conferma di questa ambizione, Marzi ha ricordato che la Valle d’Aosta sarà, entro una decina di giorni, la prima Regione italiana ad aderire alla politica dell’Osservatorio sul non consumo del suolo.
Un nodo critico del dibattito, ovvero la necessità di affrontare in modo concreto questi temi, è stato introdotto dal presidente del Celva Franco Manes e ribadito dal presidente del Gal Valle d’Aosta Alessandro Giovenzi, che ha reso evidente il bisogno di “offrire a chi vive e lavora in montagna occasioni per il proprio sostentamento, per puntare ad un fenomeno inverso di immigrazione, dalla città sempre più invivibile alla tranquillità della montagna”.
Ad illustrare il progetto di ricerca per la rigenerazione del patrimonio edilizio alpino sottoutilizzato nel territorio della Valle d’Aosta sono intervenuti il presidente della Fondazione Courmayeur Roberto Ruffier, e Roberto Dini e Cristian Dallere, del Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino. Oltre a promuovere lo sviluppo di attività didattiche con studenti universitari del Politecnico sul territorio valdostano, la Fondazione ha assegnato a Dallere nel 2021, con il supporto del Celva e la collaborazione del Gal, una borsa di studio per un progetto di ricerca su questi temi.
L’invito a “progettare i contenuti prima del contenitore” e a diventare “progettisti del sociale” è stato avanzato dal presidente dell’Ordine degli architetti Sandro Sapia. “Non dobbiamo incorrere in errori del passato”, ha ammonito Sapia, “quando sono stati destinati fondi per progetti che non erano stati preceduti da un’analisi delle esigenze reali delle comunità”. Un appello che è stato rinforzato dagli esempi pratici di rigenerazione edilizia illustrati dall’architetto Giancarlo Allen, giurato del Premio internazionale Constructive Alps. La competizione, che punta alla “riscoperta di un’architettura non più relegata alla pura ricerca formale o al servizio della rendita ma come arte ecologica e sociale per la valorizzazione qualitativa dei luoghi”, quest’anno vedrà gareggiare nella seconda fase quattro progetti italiani, di cui due valdostani.
Un contributo fondamentale è stato offerto da Silvia Givone e Chiara Missikoff, che hanno suggerito, a partire dall’esperienza della Cooperativa e Impresa Sociale Sociolab, metodi e approcci alla rigenerazione urbana per riqualificare spazi pubblici e privati, ma anche per rispondere a sfide sociali con un approccio collaborativo. Alla formula dell’intervento ‘chiavi in mano’, in cui la domanda ‘vi piace?’ precede l’interrogativo ‘cosa volete farci?’, Sociolab preferisce una “progettazione aperta alla partecipazione e all’ascolto di coloro che usufruiranno delle strutture ma che, soprattutto, saranno incaricati della gestione e manutenzione dello spazio”.
Dopo il primo convegno di lancio, gli appuntamenti Indagine e scenari per le comunità locali completeranno il ciclo di incontri, con l’obiettivo di elaborare soluzioni condivise di riqualificazione del patrimonio architettonico locale. Sono invitati a partecipare amministratori locali, rappresentanti delle associazioni, aziende, professionisti e cittadini, che verranno coinvolti nell’individuazione degli spazi e dei servizi necessari alle comunità. Per attivare modalità collaborative di ascolto è inoltre stato predisposto un questionario, in cui è possibile contribuire alla segnalazione di edifici o immobili in disuso nel proprio territorio. Questo il calendario degli incontri: venerdì 8 aprile, 10:30-12:30, Courmayeur, Sala Fondazione; martedì 12 aprile, 10:30-12:30, Valpelline, Sala polivalente ex-centralina e sempre martedì 12 aprile, 15:00-17:00, Verrès, Sala conferenze Le Murasse.