Alluvione ottobre 2000: in una lettera aperta l’assessore Cerise analizza luci e ombre

?Sono trascorsi sei anni da quei terribili giorni durante i quali un evento meteorologico scatenò nella nostra regione, un inferno di acqua, detriti e fango, portandosi via la vita di innocenti, di agnelli sacrificali di un...
Società

?Sono trascorsi sei anni da quei terribili giorni durante i quali un evento meteorologico scatenò nella nostra regione, un inferno di acqua, detriti e fango, portandosi via la vita di innocenti, di agnelli sacrificali di un rito senza scopi?? Comincia così la lettera dell’assessore all’Ambiente Alberto Cerise rivolta alla popolazione in occasione dell’anniversario dell’alluvione del 15/16 ottobre del 2000. Ripercorrendo quanto fatto fino ad oggi per cancellare i segni di quell’evento, l’assessore parla di luci ed ombre e scrive che ?tutto il sistema di protezione civile si è perfezionato raggiungendo punti elevati di efficienza?. Oltre 500 milioni di euro è il costo previsto per tutte le operazioni dei diversi ambiti e per gli interventi di stabilizzazione. ?Molti Comuni, dopo l’evento, hanno accelerato la predisposizione della cartografia degli ambiti esposti a rischi idrogeologici – spiega ancora Cerise –per poter gestire meglio l’uso del territorio; mentre per altri, pochi per la verità, il tempo è passato quasi inutilmente, avendo disatteso completamente o quasi questo obbligo?.
Il rischio per l’assessore, è quello che il tempo passato distolga l’attenzione da un problema che non deve mai essere sottovalutato ?si ritorna a sottovalutare il rischio – si legge ancora – riappaiono istanze di occupazione del territorio esposto ai rischi con opere pubbliche o private del tutto inopportune. Il messaggio rassicurante che si diffonde, vuoi sia per gli interventi eseguiti e sia per l’innegabile efficienza degli apparati di protezione civile, diventa pretesto per banalizzare il pericolo fino al punto da non considerarlo?. E facendo riferimento a prese di posizione del passato e attuali rispetto agli interventi adottati sul territorio, Cerise parla di ?proclami salottieri ad effetto, di formule risolutorie che banalizzano problemi seri,che conseguono ad una conoscenza superficiale del problema, che promuovono e condannano opere e strategie secondo valutazioni prive di analisi oggettive?. Facendo riferimento agli esponenti più o meno locali di Legambiente.
E in chiusura, ricordando le vittime dell’alluvione scrive che ?Quei morti innocenti ai quali rivolgiamo il nostro mesto ma affettuoso pensiero? devono restare un simbolo e un monito per tutta la Regione?.

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