Amianto: “bonificano un tetto accanto alla scuola materna ma nessuno ci ha avvisato”

Un lettore lamenta l'assenza di comunicazione alla scuola sui lavori di rimozione dell'amianto effettuati da una ditta specializzata. "In quei giorni mio figlio, insieme ad altri bambini, giocava nel prato della scuola per tutto il pomeriggio".
I lettori di Aostasera, Società

Sono il papà di un bambino che frequenta la scuola materna Corrado Gex. Solo ieri, con altri genitori, sono venuto a conoscenza dei lavori di rimozione del tetto in amianto del condominio che si trova in Viale della pace numero 32. Al numero 30 della stessa via c’è appunto la scuola materna dell’Istituzione Einaudi che ospita più di 80 bambini tra i 3 e i 6 anni.

I lavori sono stati effettuati nelle giornate di lunedì 15 e martedì 16 aprile da una ditta specializzata e l’unica comunicazione che mi risulta essere stata effettuata, a parte quelle amministrative di rito, consiste in un foglietto attaccato con lo scotch alla parete che si trova a fianco del cancello di ingresso della scuola. Il foglio comunicava la realizzazione dei lavori e suggeriva la chiusura delle finestre negli orari in cui venivano effettuati i lavori di rimozione per ovvi e riconosciuti rischi alla salute. Proprio quel giorno in Valle scoppiava la primavera e mio figlio, insieme ad altri bambini, giocava nel prato della scuola materna a pochi metri di distanza dal luogo dei lavori per tutto il pomeriggio. Questo accadeva anche il giorno seguente.

Gli inquilini del palazzo di fronte, anche essi ignari di ciò che stava accadendo, mi confermano che sul tetto lavoravano operai opportunamente protetti da tuta e maschere. Oggi, 17 aprile alle 15.30, ho visto partire da Viale della pace un camion adibito a trasporti speciali con sopra le lastre di eternit impacchettate e sigillate con un nastro con su scritto "attenzione contiene amianto". Questi i fatti. Personalmente ritengo che sarebbe stato opportuno avvertire formalmente – senza allarmare – la scuola e gli abitanti dei palazzi adiacenti. Mi chiedo però chi avrebbe dovuto garantire questo elementare principio di salute pubblica?

Fabio Molino

 

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