L’invito chiaro dei sindacati valdostani della scuola, rivolto a genitori, studenti e cittadini, è quello di partecipare alla manifestazione nazionale che si terrà il prossimo 30 ottobre a Roma, in occasione della giornata di sciopero nazionale della scuola, contro il decreto Gelmini ed il piano triennale predisposto dal Ministro dell’istruzione.
“Seppure gli effetti della riforma in Valle d’Aosta saranno attutiti – hanno spiegato i rappresentanti sindacali, oggi, lunedì 27 ottobre, durante l’assemblea dei lavoratori – siamo chiamati a contrapporci a questo provvedimento che distrugge la scuola pubblica nel nostro paese, abbassa la qualità dell’offerta formativa e diminuisce il tempo scuola ed il servizio per i genitori e gli studenti”.
Per i sindacati, che si stanno organizzando anche a livello locale per informare le famiglie valdostane, non si può parlare realmente di riforma scolastica. “A dispetto di tutte le dichiarazioni proferite, negli ultimi giorni, dal Ministro e dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi siamo di fronte ad una riforma di tipo economico e non didattica. Il documento che ci è stato presentato dallo stesso esecutivo contiene le tabelle con i “risparmi” possibili in ogni ordine di scuola”.
Le cifre riportate dai sindacati parlano un taglio, nel prossimo triennio, di 87.000 posti per i docenti e di 44.000 per il personale ausiliario e tecnico amministrativo su base nazionale. “Se la riforma dovesse attuarsi ci sarà il blocco del turn over nella scuola, gli insegnati precari saranno esclusi per diversi anni dalla scuola e avremo un progressivo invecchiamento del corpo insegnante”. Un problema, quello del precariato, che interessa anche la Valle d’Aosta: su oltre 2.200 insegnati, circa il 20%, pari a 400/500 persone, sono precari.
I sindacati sono critici anche sull’ipotesi di un contratto regionale per gli insegnanti. “Abbiamo già avuto due incontri con l’assessore regionale all’Istruzione – sottolinea Alessandro Celi, dello Snals Valle d’Aosta – ma al momento non abbiamo sentito nulla di concreto. Stiamo aspettando”.
Nel video di AostaSera.it l’intervista ad Alessandro Celi, dirigente dello Snals Valle d’Aosta sui principali motivi della protesta.