Ancora una decina di enti locali e poi la copertura civica in Valle sarà totale

15 Aprile 2011

Sono stati 436 i casi trattati dall’Ufficio del Difensore civico nel corso dell’esercizio 2010, di cui 388 definiti nell’anno: il confronto con i dati riferiti ai tre esercizi precedenti conferma l’incremento della casistica rilevato nel 2008 (385 casi trattati, contro i 275 nel 2007) e la tendenza alla stabilizzazione successivamente registrata (383 casi nel 2009).  Il Rapporto dell’attività è stato presentato in mattinata. Le istanze continuano a riguardare in prevalenza l’Amministrazione regionale, destinataria di 227 casi; rilevante anche la casistica relativa agli Enti locali (103 casi), con una significativa presenza, sia pure in diminuzione rispetto ai due ultimi esercizi, delle Amministrazioni periferiche dello Stato (27 casi), mentre 11 sono state le questioni che riguardano l’Azienda USL della Valle d’Aosta.

Gli Enti locali che hanno beneficiato i propri amministrati del servizio fornito dall’Ufficio del Difensore civico regionale ammontano ad oggi a 64, di cui 56 Comuni e 8 Comunità montane, ai quali a breve se ne aggiungerà 1, che ha deliberato in tal senso.Un dato che ci conforta – ha detto Flavio Curto –  e ci suggerisce di andare avanti di modo che tutti i cittadini possano fruire del servizio nei confronti degli enti locali. Questo significa cercare di persuadere gli amministratori degli enti locali mancanti cercando di far capire qual è il ruolo effettivamente svolto dal difensore civico che è un ruolo di aiuto per i cittadini ma anche un ruolo di aiuto alle amministrazioni per migliorarle nelle loro attività”.

In questa prospettiva dalla relazione si ricava che, nelle situazioni in cui l’Ufficio ha esercitato la propria funzione di tutela in senso stretto, le Amministrazioni hanno mostrato generalmente di essere disponibili a risolvere le questioni sottoposte loro dal Difensore civico e ad adeguarsi alle osservazioni da questi formulate, in particolare fornendo risposte attraverso atti amministrativi appositi.  Per questo motivo il Presidente del Consiglio Valle Albert Cerise ha evidenziato la funzione pedagogica della figura del difensore, che permette anche “economie per procedimenti che spesso, se intrepresi, possono diventare lughi e costosi”.

“Grazie alla legge regionale istitutiva del Difensore civico – ha aggiunto Curto –, che ha previsto la facoltà per i Comuni e le Comunità montane di convenzionarsi con il Consiglio Valle per l’utilizzo dell’Ufficio di difesa civica regionale, la garanzia per tutti i cittadini di tutela a livello locale è prossima a divenire realtà in Valle d’Aosta, mentre in gran parte del territorio italiano tale garanzia sembra destinata a diventare un’illusione a seguito della soppressione del Difensore civico comunale disposta con la Finanziaria dello Stato 2010.

Tra gli sviluppi della figura del Difensore civico, ed in particolare per funzioni di tutela a favore di categorie svantaggiate ovvero carcerati, e minor spetterà al Consiglio regionale valutare l’opportunità di sviluppare anche in Valle d’Aosta tali funzioni individuando le figure incaricate di esercitarle, “potendosi ipotizzare al riguardo – ha concluso Curto – soluzioni diversificate tra le quali l’affidamento ad un unico soggetto quale il difensore civico come già avvenuto in altre regioni”. Flavio Curto, tra l’altro, è stato nominato nel Comitato scientifico si occuperà della formazione dei funzionari al fine di rendere omogenee in Italia le azioni dei difensori civici. Il Comitato scientifico è stato creato nell’ambito dell’Attività dell’Istituto italiano dell’Ombusman, con il quale il coordinamento nazionale dei difensori civici italiani ha sottoscritto  un protocollo d’intesa.

 

 

 

 

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