"A nome delle associazioni e dei soci iscritti a Libera Valle d’Aosta, intendo dissociarmi dal messaggio di cordoglio espresso dalla Presidenza della Regione ai famigliari del senatore a vita Giulio Andreotti che fa riferimento alla comunità valdostana. " Cosi in una nota Libera Valle d’Aosta.
"Si tratta – spiega la referente valdostana di Libera, Marika Demaria – di una questione di rispetto nei confronti delle vittime delle mafie e di chi ancora adesso cerca la verità per gli omicidi dei propri cari. Andreotti ha portato via con sé troppe domande a troppi misteri che hanno insanguinato la nostra Italia. Le carte giuridiche parlano di "un’autentica, stabile ed amichevole disponibilità verso i mafiosi" fino alla primavera del 1980. Facciamo altresì notare che il reato di associazione di stampo mafioso entrò in vigore il 13 settembre 1982, dopo gli omicidi di Pio La Torre (e dell’autista Rosario Di Salvo) e del Generale Carlo Alberto dalla Chiesa (e della seconda moglie Emmanuela Setti Carraro e del loro autista Domenico Russo). "
Libera Valle d’Aosta "esprime invece stima, affetto e vicinanza ai figli di Agnese Piraino Leto, vedova del giudice Paolo Borsellino, deceduta ieri a Palermo. A lei il nostro riconoscimento per la battaglia lenta e riservata che ha portata avanti alla ricerca della verità che purtroppo non ci è ancora stata svelata. A persone come lei e come suo marito va la nostra gratitudine e la nostra promessa di rinnovato impegno. "