“È assurdo che, dopo un decennio di abbandono, una tratta ferroviaria così affascinante e piena di potenziale come quella tra Aosta e Pré-Saint-Didier rimanga inattiva”.
A dieci anni dalla chiusura della linea – con lo stop definitivo arrivato alla Vigilia di Natale del 2015, come raccontiamo nel nostro ultimo dossier –, ora una petizione lanciata su change.org ne chiede la riapertura.
Oggi, si legge nella petizione – firmata ad ora da 264 persone – si legge che “dal 24 dicembre 2015, quando il traffico ferroviario fu sospeso, i binari sono stati invasi da sterpaglie e sporcizia, mentre le magnifiche stazioni, una volta brulicanti di vita, giacciono ora in uno stato di completo abbandono. L’inattività di questa linea non solo priva le comunità locali e i turisti di un mezzo efficiente e panoramico per spostarsi attraverso la pittoresca Valle d’Aosta, ma rappresenta anche un’enorme opportunità persa nell’ambito del turismo regionale”.
Un esempio? “Guardiamo alla Svizzera – si legge ancora –, dove linee ferroviarie simili sono mantenute e rendono possibile l’accesso a località spettacolari, promuovendo al contempo l’economia locale”.
Insomma, “la politica ha peccato di indecisione all’epoca della sospensione, ma è tempo di guardare al futuro con una visione ambiziosa e concreta – si spiega ancora nel testo della petizione –. Trasformare la tratta ferroviaria in una ciclopedonale è inattuabile a causa delle numerose gallerie, ma riattivare la linea può rivitalizzare l’intera area, potenziando il turismo e le imprese locali”.
“Chiediamo al Consiglio Regionale della Valle d’Aosta e a tutte le autorità competenti di prendere una decisione coraggiosa: ripristinare e valorizzare la tratta ferroviaria Aosta-Pré Saint Didier, sia per il beneficio dei residenti sia per l’attrattiva turistica della regione”, si legge ancora.
Ciò che forse chi ha proposto la petizione non sa è che qualcosa, in realtà, si muove. Lo diceva nel nostro dossier l’assessore ai Trasporti Luigi Bertschy: “Nel programma della nuova maggioranza abbiamo previsto l’acquisizione dell’infrastruttura. Questo è l’obiettivo che ci siamo dati per essere autonomi nel suo governo”. Perché sì, la ferrovia è di proprietà, ad oggi, di Rete ferroviaria italiana.

Una risposta
Perché non in treno?